Sana'a - Continuano in Yemen gli scontri tra le forze del governo e i combattenti delle tribù all'opposizione. Fonti ufficiali hanno detto che solo ieri sono morte 41 persone. La maggior parte dei morti appartiene alle forze fedeli al presidente contestato Ali Abdallah Saleh o combattenti del potente capo tribale Sheikh Sadek al-Ahmar, passato all’opposizione.
Scontri a Taiz Sette dimostranti sono morti anche a Taiz, nel sud del paese, dove secondo testimoni oculari le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco contro una manifestazione anti-governativa. Gli agenti "hanno sparato appena è iniziata la marcia, senza nemmeno avvertire", ha affermato una fonte. Secondo l’Onu, solo a Taiz da domenica sono morte almeno 50 persone, nei tre giorni di scontri tra manifestanti anti-governativi e forze di sicurezza a Taiz, nel nord dello Yemen: "L’Onu ha ricevuto dei rapporti secondo cui oltre 50 persone sono morte da domenica a Taiz dall’esercito yemenita, dalle guardie repubblicane e da altri elementi affiliati al governo che hanno represso la protesta in piazza Horriya utilizzando idranti, bulldozer e munizioni", si legge nel comunicato, nel quale è precisato che centinaia di persone sono state ferite. L’Alto Commissario Onu per i Diritti Umani, Navi Pillay, ha condannato questi attacchi e ha chiesto lo stop degli scontri a fuoco.
"Devono cessare immediatamente questi atti di violenza riprovevoli e gli attacchi indiscriminati contro civili disarmati da parte delle forze di sicurezza", ha affermato. Almeno 100 persone sono state arrestate negli ultimi giorni di scontri a Taiz.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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