Lo yuan a livelli record: è ai massimi da 5 anni Le Borse Ue brindano

La Borsa di Tokyo chiude in forte rialzo (+2,43%) con l’ipotesi che la moneta cinese torni ad una maggiore flessibilità di cambio. Lo yuan ha raggiunto il livello di cambio più alto sul dollaro negli ultimi cinque anni

Lo yuan a livelli record: 
è ai massimi da 5 anni 
Le Borse Ue brindano

Tokyo - La Borsa di Tokyo chiude in forte rialzo (+2,43%) con l’ipotesi che la moneta cinese, lo yuan, torni ad una maggiore flessibilità di cambio. L’indice Nikkei dei 225 titoli guida si porta a 10.238,01 punti (242,99 in più rispetto alla chiusura di venerdì), raggiungendo i livelli più alti dal 18 maggio. Le Borse europee avviano la prima seduta della settimana in territorio positivo, trascinate dalla chiusura in netto rialzo di Tokyo. A Milano il Ftse It All ha aperto a +1,21%, a Francoforte il Dax a +0,11%, a Londra il Ftse100 a +1,51%, a Parigi il Cac40 il +1,72%.

Lo yuan a livelli storici Lo yuan è salito fino ai massimi degli ultimi 21 mesi nei confronti del dollaro Usa stamattina, dopo che nel fine settimana le autorità di Pechino si sono dette disponibili a permettere che la valuta cinese si muova con maggiore flessibilità nei confronti di quella statunitense. Lo yuan ha toccato 6,8015 nei confronti del dollaro, un apprezzamento moderato (+0,2%) rispetto alla chiusura di venerdì, ma pur sempre la più grossa crescita intra day dall’ottobre 2008 e tale da portare il cambio ai massimi dal settembre 2008. La People’s Bank of China ha sorpreso tutti sabato, dicendo che avrebbe reso la divisa cinese più flessibile, ma in una nota separata apparsa domenica sul proprio sito ha esplicitamente escluso una rivalutazione immediata, ribadendo che non ci sono le basi per un apprezzamento di grossa portata e che il valore dello yuan non è molto lontano dal suo livello corretto.

La "scelta" cinese La politica cinese di un cambio sostanzialmente fisso nei confronti del dollaro, a un livello generalmente visto come sottovalutato, è stata criticata a livello internazionale come sistema per guadagnare un vantaggio competitivo scorretto durante la crisi economica globale. Stamane la banca centrale cinese ha fissato per oggi il mid-point (cioè il valore di riferimento attorno a cui la moneta può muoversi entro una banda limitata) a 6,8275, stesso valore di venerdì, quasi a lanciare il segnale che le dichiarazioni del fine settimana non preludono a una rivoluzione, ma a un graduale e moderato aggiustamento. "La Banca centrale cinese deve lasciare che lo yuan si apprezzi un po’ per accomodare le pressioni degli Usa", dice Wang Haoyu, economista di First Capital Securities a Shenzhen.

"Ma forse, confermando il mid-point di venerdì hanno voluto dire che ’sì, ci muoveremo, ma sarà una cosa lenta’". Le valute e l’equity asiatico sono in crescita e i titoli del Tesoro americano in calo, in un clima che le mosse della Cina hanno reso nuovamente favorevole agli investimenti più rischiosi.

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