È finito in pareggio il derby della comicità tra Checco Zalone (Canale 5) e Maurizio Crozza (La7). «Resto Umile World Show» contro «Italialand», risultato 0 a 0. Ma anche senza gol clamorosi, è stata una partita brillante. Zalone ha messo in campo la novità di «Zio Michele» Misseri, ospite in un programma di cucina: il neo-mostro gastronomico di Avetrana dava gli ingredienti della ricetta, ma subito dopo li «ritrattava». Una scelta comica fuori dagli schemi di cui però Zalone ha mostrato quasi di «vergognarsi», precisando (come se i telespettatori fossero tutti scemi) che si trattava di una «parodia della tv del dolore».
Poi - spalleggiato da un Claudio Bisio sempre uguale a se stesso - ha tirato in ballo Giorgio Gaber, prezzemolino nobile in versione foglia di fico. Insomma, Zalone - con l'imitazione di zio Michele - è come se non avesse il coraggio di andare fino in fondo, cercando disperatamente un puntello culturale (individuato nello «spessore intellettuale» in Gaber) per giustificare l'elaborazione culinaria di Misseri. Checco sa bene che questo è un personaggio che creerà polemiche. E ieri ha giocato d'anticipo, individuando in Gaber una citazione di «qualità» in grado di legittimarlo agli occhi del grande pubblico. Caro Checco, una scelta furba, molto furba. Forse troppo. Ai limiti della paraculata.
Crozza è invece andato sul sicuro, proponendo i suoi cavalli di battaglia che la verve del trio Aldo Giovani e Giacomo avrebbero dovuto rendere ancora più veloci e reattivi.
Invece è andata diversamente: il trio che una volta faceva ridere, ora si è infatti imbolsito e fa quasi pena. E il povero Crozza ne ha risentito negativamente. Per fortuna che lo spettacolo si chiude sempre con la «rubrica» Kazzenger. Lunga vita a Roberto Giacobbo, l'inspiegabile «vicedirettore di Rai 2».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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