Lo Zegna lascia Portofino. Dopo 25 anni di regate, la primavera a graziare il borgo, il bel mondo a dorare la piazzetta e le barche a spuntare un'esposizione mediatica da urlo. L'abitudine e lo spolvero. La coda per vederli sfilare al briefing, l'immaginario che sale a bordo, gli occhiali scuri a crescere la curiosità sugli ospiti. Il rito che anticipa il Pirelli, più di casa nostra. Lo Zegna è il respiro internazionale, è l'apertura di stagione, è il costume-società in passerella nel borgo. Venticinque edizioni, anche se di anni ne sono scivolati via 27 da quando Beppe Croce e Aldo Zegna, presidenti rispettivamente dello Yacht Club Italiano e del Gruppo Ermenegildo Zegna, s'inventarono le regate nel borgo perché la vela e Portofino bruciavano sulla pelle e nel cuore. Non volevano sovrapporsi all'Admiral's Cup, e solo dal 1982 trasformano lo Zegna in appuntamento annuale. Un'idea che nasce per caso e diventa la sublimazione di sport, tradizione, curiosità per il nuovo, fiducia nei giovani, stimolo continuo a far di meglio.
Mentre la ribalta se la gioca il contorno sfizioso e intrigante degli accompagnatori-ospiti. Il richiamo dell'immaginario collettivo alla finestra. Con le barche delle prime edizioni, preistoria, fino ai Maxi dell'ultima generazione a investire in qualità e competizione (...).SEGUE A PAGINA 42
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