A Zurigo doppio omaggio all'arte di Joseph Beuys

Dal 13 maggio una grande mostra alla Kunsthaus celebra la «Difesa della Natura» del grande artista tedesco. Un libro a cura di Lucrezia De Domizio Durini

Dal 13 maggio al 14 agosto il Kunsthaus Zürich espone un'ampia, inedita e complessa «operazione» dello scultore ed artista d'azione Joseph Beuys: «Difesa della Natura». Al centro della presentazione, costituita da oltre 100 lavori tra opere, fotografie, documenti, edizioni e video, è collocata la regale opera del Maestro tedesco: «Olivestone». Quest'opera maestosa viene esposta per la prima volta nell'ampio contesto in cui è nata.
Per molti anni Joseph Beuys (1921-1986) tornò a soggiornare a Bolognano, un paesino di montagna negli Abruzzi, dove i suoi amici, il Barone Buby Durini e sua moglie Lucrezia De Domizio, possedevano una tenuta agraria. Le attività di Beuys in questo luogo, con la collaborazione dei coniugi Durini, assunsero ben presto la forma di diversi progetti artistico-politico-ecologico-umanitari. Dal 1973 al 1985 a Bolognano nacquero discussioni e lavori agrari accompagnati da sculture, disegni, fotografie, filmati, registrazioni sonore, disegni su lavagna ed edizioni. Queste testimonianze si sono conservate interamente grazie all'impegno personale della Baronessa Lucrezia De Domizio Durini. L'importanza particolare dell'esposizione consiste nel fatto che essa dimostra con evidenza che il vero scopo delle attività umane ed artistiche del Maestro tedesco non consisteva nella creazione di sculture propriamente dette, ma nel tentare con tutte le sue azioni un miglioramento della società, unico scopo dell'intera sua vita di uomo e di artista.
Beuys ampliò il concetto di opera scultorea in modo tale che il suo vero e unico scopo dovesse essere la società umana. La sua opera scultorea, cioè «figurativa» nel senso formale, dev'essere letta quale opera scultorea trascendentale: la scultura di Beuys deve quindi aiutare il mondo occidentale, corrotto dal materialismo, ad adottare una nuova forma di vita sociale dai fondamenti democratici rivolta alla solidale e libera collaborazione tra tutti gli uomini del pianeta, pur nei differenti stati sociali, economici, religiosi, politici e culturali. Questa prospettiva utopica di un nuovo organismo sociale costituisce il reale obiettivo delle sue varie attività; il concetto filosofico beuysiano è la «Scultura sociale»: la sua famosa «Living Sculpture», l'unica opera d'arte che serve all'uomo per un miglioramento dei metodi esistenti nella società.
L'esposizione si avvale della magistrale opera «Olivestone» come spunto per richiamare alla memoria le azioni e le attività di Beuys a Bolognano. Nel 1992 i coniugi Durini avevano donato quest'opera chiave al Kunsthaus Zürich. Le cinque vasche di pietra dell'inizio del XVIII secolo, che lo stesso artista aveva scelto a Palazzo Durini, si possono ora rivedere, circondate da molti e diversi lavori concessi in prestito, nel contesto della loro genesi.
Alla prima visita di Joseph Beuys negli Abruzzi, nell'ottobre del 1972, seguì due anni dopo «Incontro con Beuys», la prima importante iniziativa politica sociale intesa come discussione, in occasione della quale nacquero disegni su lavagna ed una scultura. Tra il dicembre del 1976 e il febbraio del 1978 si svolsero iniziative ed azioni aventi come oggetto il rinnovamento dell'agricoltura. In seguito ci furono molti altri soggiorni e lavori di Beuys, e tutto si integra con il famoso progetto operazione «Difesa della Natura». L'artista inizia a piantare, su una superficie di 15 ha, 7000 arbusti ed alberi in via di estinzione dandogli il nome «Piantagione Paradise», con la prospettiva rivolta al futuro e il coinvolgimento di persone attente alle problematiche beuysiane. Il 13 maggio del 1984 Beuys riceve la «Cittadinanza Onoraria di Bolognano», pianta di fronte al suo studio la «Prima quercia italiana» nella sua «Piantagione Paradise», quale simbolo del complessivo progetto abruzzese, e si svolge la famosa discussione dal titolo «Difesa della Natura». Beuys parla di creatività e approfondisce gli scopi del suo progetto assicurandone la continuazione. L'utopia concreta di Beuys nel lavoro della «Difesa della Natura» si trasforma in «Utopia della Terra». La «Difesa della Natura» di Beuys non va intesa solo in termini ecologici, vuole essere invece letta soprattutto da un punto di vista antropologico: Difesa dell'uomo, dell'individuo, della creatività e dei valori umani. Temi oggi attualissimi.
Il curatore Tobia Bezzola divulga insieme a Lucrezia De Domizio Durini questo ed altri progetti dell'artista tedesco. Nella sezione della Collezione del Kunsthaus, in uno spazio di oltre 900 m², il visitatore è condotto ad attraversare una specie di viaggio umano ed artistico dove ogni minimo lavoro è ricordo e documento. In un piccolo reparto si presenta la «Rosa per la Democrazia Diretta». Timbri e fotografie provengono dall'azione «7000 Querce», cui Beuys diede vita nel 1982 in occasione di Documenta 7 a Kassel. Al «Diario delle Seychelles» è dedicato uno spazio particolare. Conferenze, performance e documentazioni possono essere rivissute attraverso vari filmati. Sono inoltre esposti edizioni e pubblicazioni allestiti da Lucrezia De Domizio Durini.
Dall'intera mostra si comprende che in corrispondenza del concetto sociale di arte, secondo Beuys, acquistano un'importanza centrale anche forme artistiche che si considerano tradizionalmente piuttosto periferiche. In particolare le sue riproduzioni in serie - ne fece oltre 25 con e per Lucrezia De Domizio - rappresentarono per Beuys i veicoli più importanti per la diffusione del suo pensiero. Questi «multiples» dovevano quindi fungere da «nuclei di condensazione». In essi Beuys parafrasò i contenuti delle sue azioni e delle sue attività politiche, sociali e pedagogiche, e in quanto monumenti trasportabili dovevano convogliare le sue idee nel mondo e nella coscienza delle persone.
Congiuntamente con la casa editrice Electa (Milano) il Kunsthaus Zürich edita una pubblicazione in tre distinti volumi, tedesco, inglese ed italiano, che accompagna l'esposizione, dal titolo «Beuys Voice», curata da Lucrezia De Domizio e di ben 960 pagine e 400 immagini fotografiche dall'Archivio storico De Domizio Durini. Il libro raccoglie anche contributi e testimonianze di numerosi illustri autori che nel corso degli anni si sono occupati di Beuys e dell'operazione «Difesa della Natura» (Pierre Restany, Harald Szeemann, Felix Baumann, Johannes Stüttgen e m.a.). Esso comunque documenta e commenta nel suo complesso soprattutto l'impegno pluridecennale della Baronessa Lucrezia De Domizio Durini a favore dell'opera di Joseph Beuys. Intervistata da Tobia Bezzola ella riferisce della sua lunga amicizia con l'artista, delle loro azioni comuni e del suo instancabile impegno a favore della testimonianza e della diffusione della filosofia del Maestro tedesco dopo la sua morte.


In data 13 maggio, alle ore 19, nella sala conferenze del Kunsthaus Zürich verrà eseguita la composizione creata da Umberto Petrin «Beuys Voice Nr. 1» per canto (Susie Helena Georgiadis) e pianoforte (Umberto Petrin). I testi si basano su citazioni da Joseph Beuys, registrate a Bolognano il 13 maggio 1984.

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