Un club di calcio con l'anima divisa in due. La guerra del Nagorno-Karabakh ha ridotto Agdam in macerie creando un milione di profughi
In Champions il match tra gli italiani e il team della città distrutta dagli armeni
Da Taiwan al Somaliland, da Cipro Nord all'Abkhazia, sono almeno una decina le nazioni che non hanno un pieno riconoscimento. È il gioco della geopolitica
Il reporter Daniele Bellocchio si è recato infatti in Nagorno Karabakh per ricevere la medaglia al valore giornalistico per il suo reportage
La guerra del Nagorno Karabakh continua a provocare morti ma anche esuli in patria
” Benvenuto nell’Artsakh” è con queste parole e una ferma stretta di mano che il presidente della Repubblica del Nagorno Karabakh, Bako Sahakyan, accoglie nel suo ufficio all’ultimo piano del Palazzo presidenziale. Sulla parete campeggia lo stemma con impressa l’aquila e il Menq enq mer sarerè, il monumento che raffigura le genti del Nagorno Karabakh, il Presidente fa accomodare al tavolo delle riunioni, spegne una sigaretta Ararat e poi esordisce dicendo: ”Sono a vostra disposizione per qualsiasi domanda in merito al Nagorno Karabakh. Siamo un Paese che non è riconosciuto ma che conosce la democrazia e per questo i giornalisti sono i benvenuti”
La guerra in Nagorno Karabakh prosegue dal 1988. Oltre 150mila armeni disposti a combattere per la propria patria
Intervista all'ambasciatore azerbagiano Mammad Ahmadzada: "L'Armenia deve ritirare le sue forze armate da tutti i territori occupati dell'Azerbaigian e lasciare che i profughi azerbaigiani tornino alle loro case"
Vi proponiamo due analisi sul Nagorno Karabakh per cercare di comprendere le diverse prospettive del conflitto
Marco di Liddo, esperto del Centro Studi Internazionali, ci spiega lo scontro tra Azerbaigian e Armenia che infiamma il Caucaso da più di vent'anni