Quattro colpi per fare una strage. Terrore in un bar in Argentina dove un uomo ha ucciso il suo legale per poi suicidarsi guardando le telecamere di sorveglianza. La tragedia si è consumata in pochi minuti. Il killer è entrato in una pasticceria affollata di Corrientes, in Argentina. Il locale era pieno, e diversi uomini erano seduti al tavolo per leggere il giornale. L'uomo, Carlos W. Martinez sapeva che il suo avvocato frequentava proprio quel bar. Così lo ha pedinato e ha atteso che si accomodasse in uno dei tavolini del bar. Poi il blitz. Il killer è entrato e ha subito fatto fuoco sull'avvocato. Due colpi alla schiena, poi uno alla testa.
A questo punto, dopo essersi accertato della morte dell'avvocato ha tentato la fuga. Ma a un tratto si ferma e guarda la telecamera di sorveglianza nel locale. Forse comprende che non ha scampo per la giustizia. E così in un attimo decide di rivolegere l'arma verso se stesso e di premere il grilletto. Dopo il colpo anche il killer cade morto accanto al suo avvocato.
Terrore in un bar in Argentina dove un uomo ha ucciso il suo legale per poi suicidarsi guardando le telecamere di sorveglianza
Il suo avvocato è tornato nell’albergo con un pool di esperti per ricostruire quanto accaduto in quella tragica notte
Ancora non ho ufficialmente dei resoconti da parte dei consulenti che ho nominato. Dal mio punto di vista queste indiscrezioni mi portano a dire che quello che è accaduto a Domenico Maurantonio si sta piano piano ricostruendo». Lo afferma all’Adnkronos l’avvocato Eraldo Stefani, legale dalla famiglia dello studente, morto dopo essere precipitato dalla finestra di un hotel a Milano mentre era in gita scolastica, in merito alle indiscrezioni secondo cui, in base a risultati parziali di alcuni esami, sarebbe stato trovato
del dna sotto le unghie del giovane.
Il legale si dice «molto fiducioso e ottimista che arriveremo alla verità, mi piacerebbe arrivarci con la collaborazione della classe quinta E». Il legale rinnova il suo appello ai «compagni di scuola e ai professori di essere disponibili ad essere sentiti da me nei prossimi giorni. Mi farebbe piacere che aderissero a questo appello e che si rivolgessero al mio studio di Firenze, fermo restando che potrei sentirli anche a Padova». A cura di VISTA Agenzia Televisiva Parlamentare / Alexander Jakhnagiev
La vittima si chiamava Mario Piccolino, blogger di 71 anni
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