Era il 18 giugno del 1956 quando l'allora presidente egiziano Gamal Abdel Nasser, uno degli ufficiali che aveva guidato la rivoluzione e deposto la debole monarchia di re Farouk, costretto ad abdicare e morto poi in esilio a Roma nel 1965, innalzava a Suez la bandiera egiziana. Il Canale era diventato egiziano, con la nazionalizzazione della via d'acqua. Le truppe britanniche se ne andavano. Una scelta storica, quella degli egiziani, che avrebbe portato a pesanti conseguenze e che torna d'attualità, ora che viene inaugurato un nuovo tratto del canale, che dovrebbe diminuire di molto i tempi necessari per il transito
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Il raddoppio dello storico tracciato è un grande successo politico del presidente Al-Sisi. Ma si temono atti terroristici
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Annunciato oggi il progetto di una nuova via d'acqua accanto a quella già esistente
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Due navi hanno superato il Canale di Suez entrando nel Mediterraneo. L'intento è mostrare la "potenza" della repubblica islamica contro Israele e a sostegno del presidente siriano Assad