I 5s non vogliono la Raggi, il Pd Calenda: il suo nome al Campidoglio metterebbe tutti d'accordo
Con l'ok di Grillo, il premier uscente comizia in piazza Punta a scalare il Movimento e federare i giallorossi
Al di là delle valutazioni politiche sullo speach di Conte, resta l'immagine buffa, da ambulante di pentole e penne stilografiche, di un uomo solo e non più al comando,
Il prof. Domenico De Masi assicura che il M5S dirà sì al governo Draghi, i bancheri non sono più un tabù. La scissione di Di Battista non ci sarà e il partito sarà nelle mani di Conte e Di Maio
Quattro giorni. Questo il timing imposto da Sergio Mattarella alla crisi.
Il pressing di Conte e Casalino. E Renzi si spinge: sogno un governo Cartabina-Draghi con l'astensione leghista
Non è più solo una questione di numeri. L'idea di costruire il Conte ter raccattando un manipolo di volenterosi certificati o di improvvisare un gruppo parlamentare di "europeisti" si sgonfia ora dopo ora.
Il leader di Italia viva inchioda i giallorossi: "Fallito il blitz sui responsabili, serve una vera maggioranza ma senza di noi non la vedo. Se vogliono, noi ci siamo per risolvere la crisi. Veto su Conte? Non abbiamo fatto il suo nome"
Suona quasi beffarda per un aspirante statista la combinazione simultanea della crisi di governo con l'udienza penale sul caso Gregoretti, andata in scena a Palazzo Chigi mentre le delegazioni parlamentari sfilavano al Quirinale
Politicamente parlando, è stata certamente una delle giornate più difficili per Sergio Mattarella.