Diffuse le immagini degli effetti personali rinvenuti sullo scheletro trovato a Roma: ma non si tratta di Andreea Rabciuc. C'è chi è convinto che la trentenne sia ancora viva
persone scomparse
Gli inquirenti avrebbero ricostruito il probabile percorso compiuto dai rapitori della piccola Kataleya Alvarez, la bimba scomparsa dall'ex-Hotel Astor di Firenze il mese scorso. Chi ha rapito la piccola conosceva bene la zona ed avrebbe sfruttato a suo vantaggio il cortile interno dell'immobile
Lo cercavano per terra, mare e cielo. Ma il destino ha voluto che a trovarlo fosse Federica Sciarelli, la conduttrice di Chi l'ha visto?
Potrebbero essere di Andreea Rabciuc, la 28enne romena scomparsa nelle campagne di Montecarotto il 12 marzo 2022, i resti trovati sabato scorso a Roma, al Pigneto, in un parco in via Ettore Fieramosca 114
I genitori di Kataleya Alvarez avrebbero ricevuto nelle scorse ore una telefonata dal Perù: la persona all'altro capo del telefono avrebbe spiegato loro che la bimba scomparsa lo scorso 10 giugno da Firenze è stata vittima di uno scambio di persona. E gli inquirenti sono al lavoro per verificare l'attendibilità della chiamata
Nemmeno le perquisizioni effettuate nelle scorse ore dagli inquirenti con il luminol hanno dato riscontri positivi: la piccola Kataleya sembra essersi volatilizzata. E trova sempre più conferme la pista legata ad un sequestro per ritorsione: i familiari della bimba farebbero parte di uno dei tre gruppi che si contendevano il "racket degli affitti" nell'ex-albergo di Firenze
Uno degli indiziati è un parente. Una telecamera ha ripreso un uomo che carica qualcosa a bordo
Salvatore Di Grazia, condannato per l'omicidio della moglie Mariella Cimò, ha contattato "Chi l'ha visto?" per ritrovare la moglie scomparsa nel 2011
Alcune testimonianze puntano il dito contro lo zio di Kataleya per quanto riguarda il presunto racket tra gli occupanti dell'ex hotel Astor
Esprime soddisfazione per la Commissione parlamentare la sorella di Mirella Gregori: a suo avviso ci sono punti di contatto con il caso di Emanuela Orlandi