ribelli

Oggi l’inviato di pace delle Nazioni Unite per la Siria, Staffan de Mistura, ha condannato il fitto lancio di razzi da parte dei ribelli siriani, che ha provocato la morte di almeno 38 civili nella zona occidentale di Aleppo. “Notizie credibili indicano che ad Aleppo attacchi indiscriminati e incessanti dei gruppi armati dell’opposizione hanno provocato la morte di decine di civili, tra cui diversi bambini, nelle ultime 48 ore”

Matteo Carnieletto
Aleppo sempre più nel baratro: "I ribelli usano le armi chimiche"

In queste ore si moltiplicano gli appelli a favore di una ‘tregua’ in Siria ed in special modo adAleppo; presso molti media, la situazione nella seconda città del Paese martoriato dalla guerra oramai da cinque anni abbondanti, viene presentata facendo leva soprattutto sull’emozione del pubblico mostrando immagini di bambini feriti, di palazzi sventrati e di intere famiglie costrette a vagare nelle vie distrutte dai bombardamenti

Mauro Indelicato
La no-fly zone in Siria è un assist ai terroristi

L’unica provincia siriana, insieme a Raqqa, ad essere ancora del tutto fuori dal controllo dell’esercito regolare è quella di Idlib; questi due governatorati rappresentano il punto di riferimento, rispettivamente, per l’ISIS e per la galassia salafita ruotante attorno al gruppo di Al Nusra, filiale di Al Qaeda in Siria ed adesso rinominata Jabhat Fateh al-Sham per sfuggire alle sanzioni ed alle pressioni internazionali

Mauro Indelicato
Adesso in Siria è guerra pure tra le fazioni ribelli

Nella notte è partita una nuova offensiva dell'esercito siriano ad Aleppo. Colpito anche un convoglio umanitario dell'Onu. Gli Usa accusano la Russia, ma Mosca e Damasco negano il coinvolgimento

Alessandra Benignetti
Siria, è finita la tregua: scontri ad Aleppo

Alla fine del 2015 l’ultimo gruppo di ribelli dell’opposizione “moderata” siriana, abbandonava il quartiere di Waer, ultima roccaforte dei miliziani anti-Assad ad Homs.

Alessandra Benignetti
Homs, i cristiani siriani ​tornano alla vita normale

A poco più di un mese di distanza dalla decapitazione di Mahmoud, un povero bimbo palestinese decapitato dai ribelli di Harakat Nour al-Din al-Zenki (gruppo sostenuto da Turchia e Stati Uniti), ecco che arriva un’altra tragica notizia dal fronte siriano

Matteo Carnieletto
Ribelli sostenuti da Usa decapitano soldati siriani

Padre Firas Lutfi, 41 anni, ci riceve a pochi passi dalla Basilica di San Giovanni. Resterà a Roma ancora per poco. Francescano della Custodia di Terra Santa, Padre Firas ha affrontato un viaggio lungo e pericoloso per lasciare Aleppo – dove ritornerà nei prossimi giorni – e raggiungere la Riviera romagnola per portare il suo messaggio di pace alla 37° edizione del Meeting dell’Amicizia tra i popoli.

Elena Barlozzari
"Chi conquisterà Aleppo vincerà la guerra in Siria"

Ora la Siria si sta trovando davanti a un momento cruciale. Se Aleppo dovesse venire completamente liberata dalle forze ribelli che la tengono in ostaggio, tutto il castello di carte portato avanti anche dall’Occidente per far cadere Bashar Al Assad verrebbe giù. E i siriani dovranno imparare da quei bambini di Latakia: dovranno riuscire a non odiare.

Matteo Carnieletto
Da questa foto dipende il domani della Siria

Alla fine ne ha parlato Le Parisien. La foto del piccolo Omran, quella foto che giustamente ha commosso tutto il mondo, è stata scattata da Mahmoud Rslan, non un reporter qualunque, ma un attivista “vicino” al gruppo Harakat Nour al-Din al-Zenki, gruppo ribelle – ovviamente “moderato” – sostenuto da Arabia Saudita e Stati Uniti.

Matteo Carnieletto
Quella verità nascosta sul fotografo di Omran
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