ribelli

Il presidente siriano ai media francesi afferma che il governo di Damasco è pronto a negoziare "su tutto" nei colloqui di pace organizzati ad Astana con la mediazione di Russia e Turchia. L'appello di Papa Francesco: "Si dia vita ad un negoziato serio"

Alessandra Benignetti
Assad: "Pronti a negoziare su tutto ad Astana"

Così Aleppo cade. Gli ultimi jihadisti asserragliati in alcuni quartieri orientali della città si sono arresi definitivamente, e oggi gran parte di loro hanno iniziato a lasciare il martoriato nucleo urbano: destinazione Idlib, città presso il confine turco saldamente in mano alle forze anti-Assad

Piccole Note
La liberazione di Aleppo

Aleppo, il motore economico e commerciale della Siria, è stata liberata. L’annuncio arriva dall’ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Vitaly Churkin, nel corso di una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza, chiesta da Francia e Regno Unito, nella quale il diplomatico ha comunicato “la fine delle operazioni antiterrorismo”. I miliziani “stanno al momento passando attraverso i corridoi umanitari” per raggiungere l’ovest del Paese a bordo di diversi pullman dopo aver siglato un’intesa con l’asse russo-siriano.

Elena Barlozzari
Aleppo, dalla primavera araba alla liberazione

Mentre l’esercito arabo siriano fedele al presidente Bashar al-Assad festeggia la liberazione di Aleppo, incasellando una vittoria di portata storica, con la popolazione scesa per le strade a celebrare la capitolazione dei ribelli, la guerra in Siria prosegue anche su un altro piano: quello mediatico

Roberto Vivaldelli
Aleppo, inizia la guerra delle notizie fake

“Non dovremmo concedere tregua alcuna ai terroristi, Palmira ha confermato i nostri timori”. È quanto ha dichiarato poche ore fa il portavoce del Ministero della Difesa russo, il generale maggiore Igor Konashenkov, dopo la caduta della città

Franco Iacch
Prime immagini degli spetsnaz in prima linea contro i jihadisti

Sono gli ultimi colpi di coda dell’Amministrazione Obama prima dell’insediamento di Donald Trump che, probabilmente, cambierà il corso della politica estera americana. E in questi ultimi sussulti il “Nobel della Pace sulla fiducia”, conferma la linea di condotta adottata da Washington in questi anni in Siria: appoggio incondizionato ai gruppi di Al Qaeda e alle bande mercenarie dei cosiddetti “ribelli moderati”

Giampaolo Rossi
Siria, il colpo di coda di Obama per fermare l'asse Trump-Putin
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