
Dopo il grande successo dell’antologica sul maestro dei fauves Henri Mattisse che ha vantato 250mila visitatori, la Fondazione Beyeler di Basilea cala altri due assi che la confermano come uno dei pochi templi mondiali dell’arte moderna e contemporanea. Il primo asso è l’imperdibile mostra sui capolavori surrealisti della Collezione Hersaint che, sotto la curatela di Raphael Bouvier e con la preziosa collaborazione di Evangeline Hersaint, vede esposti in anteprima mondiale una cinquantina di dipinti e sculture dei grandi maestri dell’avanguardia teorizzata dal poeta André Breton. Alcuni di questi sono capolavori assoluti come La chiave dei sogni di René Magritte (che dà il titolo alla mostra), L’angelo del focolare di Max Ernst (del 1937), Il gioco lugubre (1929) di Salvador Dalí. Altre sono opere pressocché inedite, o comunque di artisti poco noti al grande pubblico, come nel caso di Dorothea Tanning, seconda moglie di Max Ernst (che per lei, appena sbarcato nel nuovo mondo, aveva lasciato Peggy Guggenheim) di cui la meravigliosa Fondazione progettata a Riehen da Renzo Piano espone dipinti eccelsi come Interieur, Valse Bleue, Une Lacune a combler.
La seconda mostra inaugurata qualche giorno prima a cura di Ulf Kuster (anch’egli senior curator della Fondazione) è forse meno altisonante sia per tema che per artisti, ma costituisce un’autentica chicca per gli amanti del paesaggio nordico, sia esso romantico che avanguardista. “Luci del nord”, questo il titolo dell’esposizione che chiude il 25 maggio, presenta una settantina di vedute più o meno crepuscolari di pittori di area scandinava e canadese, tra cui spiccano veri e propri capolavori di Edvard Munch e Hilma af Klint. I dipinti, tutti realizzati in un arco di tempo che va dal 1880 al 1930, sono un emozionante viaggio tra i colori e le atmosfere di paesaggi lividi e incontaminati, tundre deserte, boschi innevati e cieli improvvisamente incendiati dall’aurora boreale. Le comuni e pur diversissime anime del paesaggio nordico sono qui rappresentate da artisti non sempre noti al pubblico ma giustamente celebrati in patria come Helmi Biese, Anna Boberg, Emily Carr, Gustaf Fjæstad, Akseli Gallen-Kallela, Lawren S. Harris, Hilma af Klint, J. E. H. MacDonald, Edvard Munch, Ivan Šiškin, Harald Sohlberg e Tom Thomson.
Tornando alla mostra sui Surrealisti, che si può a buon titolo definire uno dei grandi eventi artistici dell’anno, trattasi di un’occasione unica non soltanto per ammirare capolavori di artisti e artiste che hanno rappresentato l’oscuro universo dell’inconscio lanciato da Freud e compagni (imperdibili opere come Le Jeu lugubre di Salvador Dalì, Personnage en ailes de papillons di Jean Dubuffet, Cage et oiseau di Ernst), ma anche per tuffarsi nella storia familiare di un grande collezionista del secolo scorso, l’ebreo francese Claude Hersaint, che all’allora gallerista Ernst Beyeler era legato da stima e amicizia. “Hersaint fu appassionato conoscitore dei Surrealisti – racconta il curatore Bouvier – e in tutta la vita acquistò quasi esclusivamente capolavori di quella corrente. Quando, durante la persecuzione nazista del 1942, la famiglia Hersaint fu costretta a fuggire in America, molte opere furono purtroppo trafugate dai nazisti e dai collaborazionisti francesi, ma altrettante Claude Hersaint ne acquistò a New York e al suo ritorno a Parigi”.
Non è casuale, dunque, che la Fondazione Beyeler abbia lavorato con grande passione a questa mostra che, come è stato anche in occasioni precedenti, lega la collezione parigina a quella permanente della Fondazione. “Anche Ernst Beyeler – aggiunge Bouvier - fu un collezionista dei surrealisti e le due raccolte presentano importanti analogie”.
Proprio in quest’ottica i capolavori della Collection Hersaint sono esposti fianco a fianco a opere di artisti in collezione, come ad esempio Louise Bourgeois, Jean Dubuffet, Max Ernst, Alberto Giacometti, Joan Miró, Pablo Picasso e Henri Rousseau.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.