Cos'è "l'airport theory", il test diventato virale che può far perdere un volo

L'ultimo fenomeno sui social sfida le dinamiche aeroportuali e il tempo: ecco come funziona e cosa rischia chi fa il test

Cos'è "l'airport theory", il test diventato virale che può far perdere un volo
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Chi viaggia con frequenza sugli aerei lo sa: arrivare in aeroporto due ore prima dell'orario di partenza del volo consente di effettuare il check-in e l'imbarco con tranquillità e senza rischi. I controlli di sicurezza e dei documenti possono richiedere, infatti, molto tempo soprattutto se si tratta di aeroporti importanti e in orari di punta. Eppure negli ultimi tempi sono aumentati i numeri degli accessi "last minute" e il fenomeno sembra essere legato all'ultimo trend social chiamato "airport theory", una sfida contro il tempo e contro le dinamiche aeroportuali.

Cos'è l'airport theory

La teoria suggerisce di arrivare in aeroporto quindici minuti prima dell'imbarco del volo, sfruttando l'idea è che - se si è fatto il check-in online e si viaggia con il solo bagaglio a mano - è possibile superare velocemente i controlli di sicurezza e arrivare al gate d'imbarco in tempo per salire a bordo dell'aereo. Una sfida contro il tempo e contro le dinamiche aeroportuali che può essere rischiosa soprattutto nei grandi aeroporti con scali internazionali. A dare il via al trend, diventato poi virale, è stato il video del neurochirurgo Betsy Grunch, che ha filmato con il telefonino il suo test dell'airport theory dimostrando che è possibile salire sull'aereo in appena tredici minuti in uno degli aereoporti più caotici al mondo, quello di Atlanta. L'idea di effettuare il test riprendendosi con il cellulare ha conquistato gli utenti di TikTok e l'esperimento si è diffuso a macchia d'olio in rete, diventando ben presto un fenomeno virale.

Cosa può accadere

L'idea del test parte da una domanda: serve davvero arrivare in aeroporto due ore prima dell'imbarco? La risposta è stata data da decine di utenti, che su TikTok hanno messo alla prova l'airport theory, arrivando in aeroporto solo quindici minuti prima dell'orario di imbarco. Il risultato, però, è discordante: a qualcuno è andata bene, mentre ad altri è andata peggio. L'esempio più virale di cosa può andare storto è rappresentato dal test effettuato dall'americana Jenny Kurtzz che a causa dei controlli ha ritardato l'imbarco e ha perso il volo. Il suo filmato, nel quale invita gli utenti a non seguire la teoria dei quindici minuti, è diventato virale in rete superando 25 milioni di visualizzazioni.

Solo per avere seguito il trend social la giovane americana è stata costretta ad acquistare un altro volo - con una spesa di migliaia di dollari - e a una attesa ben più lunga delle classiche due ore raccomandate dalle compagnie aeree, che pensava di evitare con la teoria.

@jenny_kurtzz i would not recommend #airporttheory #airport #flying #fyp #lifehack #tipsandtricks son original - tswiftmusic
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