
Nuovo colpo di scena ma neppure troppo sorprendente al tribunale di Tempio Pausania nel processo che vede imputati Ciro Grillo e i suoi amici Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia. Non si è presentato neppure stavolta, ed è la terza udienza consecutiva, Enrique Bye Obando, giovane norvegese originario del Nicaragua ritenuto testimone chiave.
Obando e quello che racconterà potrebbero essere cruciali per la difesa degli imputati: il giovane era stato indicato da “Silvia”, la coetanea che ha accusato i quattro amici genovesi di abusi sessuali, come autore di una violenza sessuale un anno prima dei fatti. Tuttavia le informazioni sulla questione necessitano di chiarezza: da qui anche l’importanza della testimonianza di Obando.
In pratica, la notte tra il 16 e il 17 luglio 2019, “Silvia” sarebbe stata ospite con un’amica nella villetta della Costa Smeralda di proprietà dei Grillo. Lì, stando all’accusa, avrebbe subito una violenza sessuale prima da parte di Corsiglia e poi anche dagli altri, mentre l’amica dormiva sul divano. Il nodo è: il suo racconto è veritiero? È questo che si cerca di capire in questo processo di primo grado che ormai dura da 6 anni.
Un anno prima, nel maggio 2018, “Silvia” sarebbe stata in campeggio con il padre. Qui, avrebbe detto agli inquirenti, sarebbe avvenuta un’altra violenza, a opera di Obando. Ma non esiste traccia di nessuna denuncia, tanto che lo stesso Obando, messo al corrente, disse all’epoca che avrebbe chiesto a “Silvia” una “dichiarazione formale per confermare le scuse” che già la giovane gli avrebbe porto.
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Ma il giallo non si ferma qui. “Silvia” avrebbe detto di non aver denunciato “il migliore amico” per “paura” e per non aver “capito cosa fosse successo”. Di fronte ai giudici la ragazza ha ribadito di non essersela sentita di sporgere denuncia, aggiungendo in piùoccasioni di averne parlato però con le amiche più strette. Anche in merito alle scuse, “Silvia” avrebbe detto: “Ci siamo chiariti”. Cosa significa questa frase, chi ha chiesto scusa a chi?
Tornando all’assenza di Obando, oggi si cercherà di capire se sia possibile chiedere una rogatoria internazionale per ascoltare il teste in videoconferenza oppure organizzare una trasferta in Norvegia per raccogliere la sua testimonianza.
Si esclude invece l’accompagnamento coattivo. L’assenza di Obando avrebbe avuto però qualche sintomo: non solo non si era presentato per due volte, ma alla richiesta di esprimere in quale lingua preferisse avere un interprete, il giovane pare non abbia risposto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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