"Una tendenza inquietante": cosa c'è dietro la scia di omicidi e suicidi in Giappone

Gli esperti ritengono che il Giappone stia facendo i conti con l'affermarsi di un preoccupante modello di violenza domestica e di crisi di salute mentale

"Una tendenza inquietante": cosa c'è dietro la scia di omicidi e suicidi in Giappone
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L'ultimo drammatico episodio ha coinvolto un bambino di cinque anni, suo fratello maggiore e il padre dei bambini. I tre sono stati ritrovati, lo scorso sabato, in un'auto nei pressi di Tokyo, la scintillante capitale del Giappone. Il genitore, 30enne, e il più grande dei due figli, sono stati trasportati d'urgenza in ospedale con gravi ferite, mentre per il più piccolo non c'era niente da fare. La polizia sospetta che possa essersi trattato di un tentato omicidio-suicidio in una vicenda, l'ennesima di questo tipo, che mette in luce un'inquietante tendenza che ha da tempo preso piede all'interno del Paese. Gli esperti ritengono che questo fatto, e altri simili, rientrino in un preoccupante modello di violenza domestica e di crisi di salute mentale in un Paese dove omicidi e suicidi stanno diventando sempre più comuni. Le cause? Molteplici fattori che sommano aspetti economici, come la crescente pressione finanziaria sulla popolazione, ad altre ragioni sociali.

Omicidi e suicidi: cosa succede in Giappone

Secondo una ricerca realizzata dal quotidiano giapponese Mainichi, basata su resoconti dei media raccolti tra il 2018 e il 2022, in questo lasso di tempo nel Paese sono stati segnalati almeno 254 casi di omicidi-suicidi familiari che hanno causato 486 vittime. Nella maggior parte dei casi il copione è il seguente: un genitore uccide il figlio prima di porre fine alla propria vita. Altri casi hanno coinvolto invece coppie, fratelli o familiari anziani. Questi numeri probabilmente scalfiscono solo la superficie. Lo studio di Mainichi si è infatti basato su resoconti dei media, il che significa che innumerevoli altre tragedie potrebbero non essere state segnalate. Non è chiaro, dunque, se questi incidenti siano in aumento o in calo, ma gli esperti concordano su una cosa: i numeri sono terribilmente alti.

Fujiko Yamada, fondatrice del Child Maltreatment Centre della prefettura di Kanagawa, ha individuato tre principali cause degli omicidi-suicidi familiari: difficoltà finanziarie, abusi domestici e problemi di salute mentale non trattati (in Giappone l'assistenza sanitaria mentale è ancora circondata da uno stigma). Ci sono numerosi esempi che potrebbero essere menzionati. Gli articoli di giornale hanno rivelato casi in cui persone che si erano prese cura dei propri figli o dei coniugi malati, o affetti da altre patologie, si sono tolte la vita dopo aver ucciso i propri assistiti, nonché episodi in cui intere famiglie sono ricorse al suicidio congiunto a causa di difficoltà finanziarie.

Un dramma nazionale

Il numero di suicidi in Giappone ha raggiunto il picco di quasi 35.000 nel 2003, il più alto da quando l'Agenzia Nazionale di Polizia ha iniziato a raccogliere i dati. Sebbene da allora il numero sia in calo, negli ultimi anni sono morte per suicidio circa 21.000 persone all'anno. La professoressa associata dell'Università di Osaka Mariko Konishi, esperta di questioni familiari ed etiche, non ha dubbi: "Le famiglie con membri della famiglia che necessitano di assistenza tendono a sviluppare una forte codipendenza e a volte sono spinte in una situazione in cui devono farsi carico dei loro problemi all'interno del nucleo familiare". La possibile soluzione? Identificare i bisogni delle persone coinvolte e metterle in contatto con le necessarie forme di supporto medico, assistenziale o di altro tipo.

E non è finita qui, perché il Giappone soffre anche di un problema demografico che potrebbe aggravare ulteriormente la situazione. Nel 2050 in tutto il Paese asiatico, ad eccezione della prefettura di Yamagata, oltre il 20% dei residenti di età pari o superiore ai 65 anni vivrà in nuclei familiari composti da una sola persona. Non solo: le famiglie mononucleari rappresenteranno il 44,3% di tutti i nuclei familiari.

Tutta colpa dell'inverno demografico che sta colpendo Tokyo, alle prese con un rapido spopolamento della nazione, il suo invecchiamento e con il numero, sempre più ridotto, di coppie che decidono di fare figli.

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