"Si voterà il 26 ottobre". Cosa c'è dietro la voce che scuote l'Ucraina

Secondo l'ex presidente Poroshenko il Paese andrà alle urne in autunno. Sorprende l'annuncio, ma soprattutto le tempistiche

"Si voterà il 26 ottobre". Cosa c'è dietro la voce che scuote l'Ucraina
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La data sul calendario sarebbe già fissata: 26 ottobre 2025. Restano però i dubbi, tantissimi, intorno alla possibilità che l'Ucraina possa recarsi alle urne. Nei giorni del grande riallineamento globale intorno al conflitto nell'Est dell'Europa ad opera di Donald Trump, ogni notizia fa rumore. Stavolta ci ha pensato Petro Poroshenko, presidente del Paese dal 2014 al 2019, anno in cui ha perso le elezioni proprio contro Volodomyr Zelensky.

L'oligarca del cioccolato ha raccontato al sito Censor che tutto sarebbe pronto. La notizia gli sarebbe arrivata da varie fonti, da funzionari dell'ufficio del presidente, da uomini delle agenzie di sicurezza, persino da alcune fabbriche poligrafiche collegate al governo. La notizia sarebbe una bomba, dato che una delle ragioni che hanno sempre congelato le trattative da parte russa è la permanenza al potere di Zelensky. Valdimir Putin ha sempre sottolineato di essere restio a trattare con Kiev perché non riconosce la legittimità del presidente. Il mandato di Zelensky sarebbe dovuto finire nel maggio del 2024, ma l'invasione russa iniziata nel 2022 ha congelato tutto.

Un voto congelato

Il voto si sarebbe dovuto tenere nella primavera dello scorso anno, ma tutto è stato rimandato a data da destinarsi. Il 24 febbraio 2022 il parlamento ucraino ha approvato la legge marziale e secondo un'altra legge non è possibile tenere alcuna elezione mentre questo tipo di provvedimento è in vigore. Negli ultimi anni gran parte dell'opposizione si è sempre detta favorevole a rimandare il voto, salvo qualche voce contraria marginale, ma l'andamento del conflitto e il mutato scenario globale potrebbero aprire delle crepe all'interno della concordia nazionale.

La rivelazione bomba di Poroshenko arriva quindi in un momento molto incerto, anche per la situazione in cui si trova lo stesso ex presidente. Il 13 febbraio scorso il Consiglio di sicurezza e difesa dell'Ucraina, presieduto da Zelensky, ha varato una serie di sanzioni contro persone accusate di mettere in pericolo la sicurezza e nella lista era presente lo stesso Poroshenko che guida il principale partito di opposizione, Solidarietà Europea. Nella black list sono presenti altri politici e oligarchi come Igor Kolomoiski, Gennadi Bogoliubov e Viktor Medvedchuk. Il provvedimento prevede il congelamento a tempo indeterminato dei beni e restrizioni alle relazioni e alle attività commerciali. Nel presentare le sanzioni Zelensky ha parlato di punizioni per "i milioni che hanno guadagnato svendendo l'Ucraina, i suoi interessi e la sua sicurezza". L'ex presidente ha respinto al mittente la scelta di Zelensky bollandola come "politicamente motivata" e "incostituzionale".

Clima elettorale in Ucraina

Le sanzioni contro Poroshenko sono state accolte tra le proteste del parlamento ucraino e le perplessità europee. Il partito dell'ex presidente, che può contare su 27 deputati, poco dopo l'annuncio ha paralizzato i lavori della Rada accusando il governo di perseguire fini politici e sollevando timori su una possibile accusa di tradimento per il proprio leader. Dubbi in Ue sono stati espressi da Manfred Weber, presidente del Partito popolare europeo in una nota: "È con grande stupore che ho appreso della decisione del Consiglio per la sicurezza nazionale e la difesa dell'Ucraina, firmata dal Presidente Volodymyr Zelensky, che potrebbe portare all'arresto e all'imposizione di misure restrittive nei confronti dell'ex Presidente dell'Ucraina, leader del partito membro associato del PPE European Solidarity".

Come ha notato il Kyiv Independent la battaglia tra Zelensky e Poroshenko avviene in un momento delicato per la politica ucraina con diversi politici che sembrano aver già avviato la campagna elettorale. Volodymyr Fesenko, analista ucraino ha detto all'Independent che nel Paese "C'è una febbre elettorale. La possibile fine della guerra ha spinto l'aspettativa delle elezioni".

È quindi probabile che le rivelazioni di Poroshenko servano ad alimentare il clima elettorale e la voglia degli ucraini di tornare alle urne. Anche perché Zelensky rischierebbe una sconfitta.

Secondo un sondaggio condotto nello scorso autunno il 27% degli elettori voterebbe per il generale Valerii Zaluzhnyi, fino all'8 febbraio 2024 a capo delle forze armate ucraine, mentre solo il 16% sceglierebbe l'uscente Zelensky.

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