
Occhi puntati su Riad dove è appena terminato l'attesissimo incontro tra le delegazioni di Russia e Stati Uniti. In Arabia Saudita, al Diriyah Palace, si sono conclusi i colloqui di pace per porre fine, in maniera duratura, alla guerra in Ucraina. A dirigere le danze il segretario di Stato degli Usa, Marco Rubio, e il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov. Il vis a vis tra gli emissari di Donald Trump e Vladimir Putin era fondamentale anche per invertire la politica statunitense di isolamento nei confronti di Mosca, oltre che per gettare le basi ad un futuro meeting tra i due presidenti. All'incontro non hanno partecipato rappresentanti dell'Ucraina. Ricordiamo che poche ore fa il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, era stato chiarissimo spiegando che il suo Paese non avrebbe mai accettato il risultato dei negoziati senza la partecipazione di Kiev a colloqui sul conflitto. Da Mosca, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che Putin è pronto ad avere colloqui con Zelensky anche se restano "dubbi" sulla legittimità di quest'ultimo, considerando che il suo mandato come presidente ucraino è finito nel maggio del 2024 senza elezioni per la legge marziale. Peskov ha quindi aggiunto che la Russia riconosce il "diritto sovrano" dell'Ucraina di aderire all'Unione Europea ma non alla Nato.
A Mar-a-Lago, il presidente ha dichiarato che i colloqui "sono andati molto bene, sono più fiducioso di prima". Trump si è poi detto deluso dalle reazioni di Zelensky, aggiungendo che "l'Ucraina non avrebbe mai dovuto iniziare la guerra", e ha sottolineato che non ritirerà le truppe statunitensi dall'Europa.
Il primo round dei colloqui tra Usa e Russia
I primi colloqui Stati Uniti-Russia incentrati sulla soluzione del conflitto in Ucraina e sul reset dei rapporti bilaterali tra i due Paesi sono stati dunque diretti da Rubio e Lavrov. Presenti anche, per la parte statunitense, l'inviato speciale per il Medio Oriente Steve Witkoff e il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz. Per i russi, oltre al ministro degli Esteri, troviamo il consigliere presidenziale Yury Ushakov e il capo del fondo sovrano Kirill Dmitriev.
La Cnn ha fatto sapere che c'erano anche il ministro degli Esteri saudita, Faisal bin Farhan Al Saud, e il consigliere per la Sicurezza nazionale della monarchia del Golfo, Musaed bin Mohammad Al-Aiban, con alle spalle le bandiere di Stati Uniti, Arabia Saudita e Russia. Il motivo della loro presenza è semplice: Riad intende svolgere un ruolo di mediatore nei colloqui.
In ogni caso, il russo Dmitriev ha dichiarato di aver già incontrato diversi membri del team statunitense nella capitale saudita, mentre Rubio ha inquadrato i colloqui come un tentativo di determinare se la Russia sia seriamente intenzionata a porre fine alla guerra in Ucraina. Keith Kellogg, l'inviato dell'amministrazione Trump per la Russia e l'Ucraina, che dovrebbe recarsi in visita a Kiev nei prossimi giorni, ha parlato di un doppio binario negoziale. Per il Cremlino, i colloqui "saranno dedicati principalmente al ripristino dell'intero complesso delle relazioni russo-americane". Trump e Putin vogliono lasciarsi alle spalle un "periodo anormale" nelle relazioni, ha affermato Lavrov.
Obiettivo: fine guerra in Ucraina (e non solo)
I leader europei, che hanno espresso preoccupazione per essere stati esclusi dai colloqui potenzialmente cruciali, hanno tenuto una riunione di emergenza sull'Ucraina a Parigi, dopo che Zelensky ha esortato l'Ue a unirsi per creare un esercito e una politica estera uniti. "L'Ucraina e l'Europa osservavano da lontano con profonda apprensione, temendo che Trump possa provare a imporre un accordo di pace all'Ucraina che sarebbe favorevole alla Russia", ha scritto il Washington Post.
Appena atterrato a Riad, Ushakov ha detto ai giornalisti che l'obiettivo dei colloqui sarebbe stato quello "di avviare una vera normalizzazione delle relazioni tra noi e Washington", conditio sine qua non per passare poi al dossier Ucraina. Dmitriev, che ha recentemente lavorato con Witkoff per mediare la liberazione di un insegnante americano incarcerato in Russia, ha spiegato che avrebbe cercato di riavviare la cooperazione economica con gli Stati Uniti al fine di "ricostruire la comunicazione, ricostruire la fiducia, ricostruire il successo".
La Cina ha dichiarato di aspettarsi che "tutte le parti" coinvolte nella guerra in Ucraina si riuniscano per i negoziati di pace. "La Cina accoglie con favore tutti gli sforzi dedicati alla pace, incluso il consenso sui negoziati raggiunto tra Stati Uniti e Russia", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun in una conferenza stampa regolare. "Allo stesso tempo, la Cina si aspetta che tutte le parti coinvolte e gli stakeholder partecipino tempestivamente al processo di negoziazione", ha aggiunto l'alto funzionario di Pechino.
"Stiamo assistendo a una reazione nervosa, per non dire di panico, da parte dell'Occidente riguardo ai contatti russo-americani", ha commentato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, durante un briefing con la stampa. "I contatti russo-americani ai massimi livelli stanno causando una vera e propria isteria tra gli euro-atlantici russofobi. Stiamo assistendo a un fenomeno senza precedenti nelle relazioni internazionali, l'imposizione della propria partecipazione al processo di negoziazione", ha aggiunto.
L'esito dei colloqui
I negoziati tra le delegazioni di Russia e Stati Uniti "sono terminati e sono andati bene", ha affermato il consigliere del Cremlino Ushakov. "C'è stata una conversazione molto seria su tutte le questioni che volevamo sollevare", ha aggiunto. L'incontro tra le parti ha avuto una durata superiore alle quattro ore.
Da quanto emerso, i rappresentanti dei due Paesi inizieranno i contatti sull'Ucraina a tempo debito, ma è ancora presto per stabilire la data di un vertice Putin-Trump. Lo stesso Ushakov ha riferito che la decisione di avviare contatti con gli Stati Uniti sull'Ucraina spetterà in ultima analisi a Putin. Per organizzare l'incontro tra i presidenti, ha sottolineato, "le delegazioni dei due Paesi devono lavorare a stretto contatto. Siamo pronti per questo, ma è ancora difficile parlare di una data specifica per l'incontro dei due leader".
Bloomberg ha scritto che il piano di pace di Washington e Mosca prevede tre fasi operative: il cessate il fuoco sul campo, nuove elezioni in Ucraina e un accordo finale. E l'Unione europea? "A un certo punto" anche l'Ue "sarà al tavolo" delle trattative sull'Ucraina, ha assicurato il segretario di Stato americano, Marco Rubio, facendo il punto della situazione. Rubio, che ha definito l'incontro odierno "il primo passo di un viaggio lungo e difficile", ha sottolineato che "per mettere fine a qualsiasi conflitto, devono esserci delle concessioni da tutte le parti", ma sarebbe sbagliato "predeterminarle". Il segretario di Stato ha quindi riconosciuto che "resta ancora molto lavoro da fare" e che l'obiettivo della riunione di oggi a Riad è stato di "stabilire linee di comunicazione" dopo un lungo periodo di silenzio tra Washington e Mosca.
Rubio ha inoltre aggiunto che i funzionari presenti ai colloqui tra Stati Uniti e Russia hanno concordato di ripristinare il personale delle ambasciate. Il segretario di Stato Usa ha affermato che le azioni degli ultimi anni hanno ridotto la capacità operativa delle missioni diplomatiche di entrambi i Paesi. "Avremo bisogno di missioni diplomatiche dinamiche in grado di funzionare normalmente per poter continuare a fungere da canali di comunicazione", ha dichiarato.
La reazione di Zelensky
Zelenskyy ha rinviato il viaggio Arabia Saudita previsto per questa settimana, adducendo il fatto che i funzionari del suo Paese non sono stati invitati ai colloqui tra Stati Uniti e Russia nel regno per negoziare la fine della guerra. Il leader ucraino ha suggerito di voler evitare che la sua visita fosse collegata ai colloqui. Il viaggio è stato riprogrammato per il 10 marzo. "Siamo onesti e aperti mentalmente, non voglio coincidenze. Ecco perché non andrò in Arabia Saudita", ha detto Zelensky dalla Turchia, aggiungendo di essere venuto a conoscenza dell'incontro tra i rappresentanti di Washington e Mosca dai media.
Il leader di Kiev ha chiesto colloqui "equi" sulla guerra in Ucraina, con la partecipazione di Ue, Gran Bretagna e Turchia. "L'Ucraina e l'Europa in senso lato - ossia includendo l'Unione Europea, la Turchia e il Regno Unito - dovrebbero essere coinvolte nelle discussioni e nello sviluppo delle garanzie di sicurezza necessarie con l'America per quanto riguarda il destino della nostra parte del mondo", ha affermato.
Lavorv ha invece dichiarato che "il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e tutta la sua squadra devono essere portati alla ragione e hanno bisogno di una bacchettata sulle mani". "A Riad la conversazione è stata, credo, molto utile, ci siamo ascoltati a vicenda e ho ragione di credere che la parte americana abbia iniziato a comprendere meglio la nostra posizione", ha quindi spiegato il ministro degli Esteri russo.
Al termine del vertice di Riad, Rubio ha dichiarato che gli Stati Uniti intendono mettere fine alla guerra in Ucraina in modo "giusto, duraturo e sostenibile".
Non solo: è attualmente in corso una conferenza telefonica fra i ministri degli Esteri del Quint: il ministro italiano Antonio Tajani e i colleghi di Francia, Germania e Regno Unito, più la rappresentante Ue Kaja Kallas.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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