I punti chiave
I 49 migranti salvati nel weekend in acque internazionali a sud di Lampedusa sono sbarcati al porto di Shengjin, in Albania. Questa mattina, alle 7.30, il pattugliatore Cassiopea della Marina Militare italiana ha attraccato al molo che ancora era buio. A bordo, in maggioranza, sono ospitati cittadini bengalesi, ma sulla nave sono presenti anche egiziani, ivoriani e gambiani, i quali saranno sottoposti alle procedure accelerate di frontiera previste per chi proviene da Paesi sicuri e non ha consegnato documenti di identità. Il ministero dell'Interno ha fatto sapere che 53 degli altri migranti fermati hanno esibito spontaneamente il passaporto evitando in questo modo di essere trasferiti.
L'accordo Meloni-Rama
Per la terza volta, contando adesso sul parere favorevole dei giudici, il governo Meloni prova a far partire l'accordo firmato dodici mesi fa dal premier italiano e il primo ministro dell'Albania Edi Rama. La procedura accelerata di frontiera è prevista per chi non presenta un documento di identità. Se non è possibile identificarli i migranti vengono trasferiti in terra albanese. Entro due giorni, quindi non oltre giovedì prossimo, i giudici della Corte d'appello di Roma dovranno decidere se convalidare o meno il trasferimento. Il ministero dell'Interno è fiduciso sul buon esito dell'operazione. Il 19 dicembre scorso la Corte di la Cassazione ha riconosciuto al governo italiano il diritto di stabilire un regime differenziato delle domande di asilo per chi proviene da Paesi designati come sicuri. E dunque, per gli Ermellini,"il giudice non può sostituirsi al ministero".
Verso il campo di Gjader
La prima fermata dei migranti sarà all'interno del porto, dov'è allestito un hotspot "italiano" per lo screening sanitario. Se saranno riscontrate condizioni di vulnerabilità, ci sarà il trasferimento in Italia, come è avvenuto in qualche caso nei due precedenti trasferimenti in Albania, in ottobre e novembre scorsi. Una volta che i migranti avranno mangiato e saranno stati forniti di abiti nuovi, saranno avviate le operazioni per la loro identificazione, che nel passato sono durate lunghe ore. La destinazione finale è il campo di Gjader, nell'entroterra albanese, a poche decine di chilometri di distanza.
È nella zona di accoglienza del sito, che i migranti dovrebbero trascorrere la notte e le prossime settimane, in attesa dell'esito della domanda di asilo. Coloro ai quali la richiesta verrà respinta saranno trasferiti nel Cpr, all'interno del campo, dove è stata allestita anche una piccola prigione, per chi dovesse commettere reati.
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