Francia, boom dell'estrema sinistra: "Governiamo noi". Le Pen fa flop e Attal si dimette

Affluenza da record. A sorpresa il Nuovo Fronte Popolare è in testa. I macroniani al secondo posto, Le Pen e Bardella finiscono terzi. Disordini nelle grandi città

Francia, boom dell'estrema sinistra: "Governiamo noi". Le Pen fa flop e Attal si dimette
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Il momento della verità è arrivato: le urne in Francia hanno dato il responso tanto atteso. Fin dalle prime proiezioni dopo le ore 20.00 era stato ben chiaro il ribaltone a firma Nfp e Ensemble.

I risultati definitivi

Il Nuovo fronte popolare, ha conquistato il maggior numero dei seggi alla prossima Assemblèe Nationale, composta in tutto da 577 deputati. Quelli del Nfp saranno 182. La formazione centrista a sostegno del presidente Emmanuel Macron, Ensemble, ne ha ottenuti 168 mentre il Rassemblement National di Marine Le Pen alleato con una parte dei Republicains guidati dal presidente del partito Eric Ciotti è terzo con 143 deputati eletti. Secondo i calcoli del quotidiano Le Monde, all'interno del Nouveau Front Populaire, la France insoumise di Jean-Luc Mèlenchon è la più rappresentata con 74 eletti ai quali si aggiungono 3 "dissidenti" del partito. Il Partito socialista avrà 59 deputati e gli Ecologisti 28. Il partito comunista ha eletto 9 parlamentari e Generation.s 5.

Il tasso di partecipazione al voto al secondo turno delle elezioni legislative anticipate in Francia è stato pari al 66,7%, in aumento rispetto al primo turno quando era già stato elevato (65%). Si tratta del livello più alto a un secondo turno dal 1997, quando aveva partecipato il 71,1% degli elettori.

Macron non parlerà, Attal si dimette

A seguito della diffusione delle prime proiezioni dopo la chiusura dei seggi, il presidente Emmanuel Macron, secondo quanto riferito dal suo entourage e riportato dai media locali, invita alla "prudenza", sottolineando che i primi risultati di questo secondo turno delle legislative non rispondono alla domanda "chi deve governare". Macron avrebbe ribadito che il "blocco centrale è vivo e vegeto" dopo questo esito e di attendere prima di prende le "decisioni necessarie". Ma la sua scelta l'avrebbe già fatta il primo ministro francese Gabriel Attal: "Fedele alla tradizione repubblicana e in conformità con i miei principi, domani mattina presenterò le mie dimissioni al Presidente della Repubblica". Intanto Jean-Luc Melenchon rivendica il premierato per il suo schieramento: "Macron se ne vada o nomini un premier tra le nostre fila".

Le prime stime sui seggi

Secondo le stime dell'istituto Ipsos con il gruppo Talan per France Télévisions, Radio France, France 24/RFI e LCP-Assemblée nationale, riportate da Le Monde, all'interno del blocco delle sinistre, cioè il Nuovo fronte popolare (Nfp), è La France insoumise di Jean-Luc Mélenchon che ottiene il maggior numero dei seggi, precisamente fra 68 e 74. All'interno dell'Nfp, seguono il Partito socialista con una forchetta tra 63 e 69 seggi e gli ecologisti, con una forbice tra 32 e 36 seggi. Nel campo presidenziale, Renaissance otterrebbe fra i 95 e i 105 seggi, i MoDem 31-37 e Horizons fra 24 e 28 seggi. Per quanto riguarda il blocco di Rassemblement National e suoi alleati, invece Rn otterrebbe fra 120 e136 seggi e la frazione del partito Les Républicains (LR) alleatasi con i lepenisti, capitanata da Eric Ciotti, ottiene fra 12 e 16 seggi. Les Republicains, da parte loro, otterrebbero fra 57 e 67 seggi. I vari candidati di sinistra (escluso il Nuovo Fronte Popolare) otterrebbero fra 13 e 16 seggi.

I commenti a caldo

"La nostra vittoria è solo rimandata" ed Emmanuel Macron si trova "in una situazione insostenibile". Lo ha detto Marine Le Pen, commentando su TF1 l'esito del secondo turno. Le Pen ha sottolineato quello che ha definito un "progresso" contro "l'insieme di una coalizione totale". "Ho troppa esperienza per essere delusa da un risultato in cui raddoppiamo il numero di parlamentari", ha concluso.

"Il nostro popolo ha chiaramente scartato la soluzione peggiore. Il primo ministro Attal deve andarsene, il nuovo fronte popolare deve governare". E' quanto afferma alla luce dei primi exit poll che danno a sorpresa e nettamente in testa la coalizione di sinistra Jean-Luc Mèlenchon che ha guidato il Nuovo fronte popolare. Il riferimento è alla sconfitta che si profila per la coalizione di destra di Marine Le Pen e Jordan Bardella che avrebbe ottenuto molti meno voti del previsto venendo superata anche dalla formazione del presidente Macron. "Il presidente ha il potere, ha il dovere di chiamare il Nuovo fronte popolare a governare", ha aggiunto Mélenchon. E ancora: "Il primo ministro deve andarsene", Macron deve "ammettere questa sconfitta senza cercare di aggirarla in alcun modo".

Il portavoce di Rn, Sebastien Chenu, si è detto "deluso" dai risultati del secondo turno delle elezioni legislative, sottolineando che - a suo parere - la Francia "è sprofondata nel pantano" a causa di "alleanze innaturali". "Saremo un'autentica forza di opposizione, i macronisti hanno finito per eleggere il Nuovo Fronte Popolare", ha aggiunto commentando il terzo posto della forza politica guidata da Bardella e Le Pen. "Un'alleanza del disonore getta la Francia tra le braccia dell'estrema sinistra di Jean-Luc Melenchon", tuona Bardella, commentando i risultati.

Previsioni confuse nei primi exit poll

Dai primi exit poll sui media belgi, il Rassemblement National sembrava già non avere la maggioranza assoluta in seguito alla chiusura dei primi seggi alle 18.00. Secondo l'emittente pubblica belga Rtbf, Rn ed i suoi alleati avrebbero dovuto ottenere tra 210 e 228 seggi, lontani da 289 che è la quota per la maggioranza assoluta. Per un altro media, La Libre, che citava un sondaggio di Ipsos, Rn ed i suoi alleati otterrebbero 228 seggi, il Nuovo Fronte popolare 161, Ensemble 124, i Repubblicani ed altri partiti di destra 50. Secondo un altro sondaggio pubblicato da La Libre Belgique e condotto dall'istituto Harris, a Rn sarebbero andati tra i 210-260 seggi, all'Nfp 140-190, a Ensemble 70-120, a Lr 30-50. La stampa svizzera, invece, aveva dipinto una situazione ancora più complessa: Nfp in testa con175-215 seggi, Rn terzo con 130-160. Si tratta, tuttavia, di dati che vanno però considerati con la massima cautela.

I dati sull'affluenza

In ballo 501 seggi da assegnare nel corso di 409 sfide a 2, 90 triangolari e una quadrangolare. Una giornata segnata da continui record di affluenza alle urne: a tre ore dalla chiusura dei seggi, il dato dell'affluenza delle 17.00 confermava una partecipazione altissima al voto. Secondo le cifre comunicate dal ministero dell'Interno, alle 17.00 aveva votato il 59,71% degli elettori. Record anche a mezzogiorno, con un'affluenza al 26,63%.

Un dato in forte aumento rispetto al 2022, quando raggiunse il 18,99%: si deve risalire alle elezioni legislative del 1981 per avere un'affluenza alle 12 più alta al ballottaggio, allora fu del 28,3%. Al primo turno del 30 giugno l'affluenza era stata del 25,90% alle 12 e del 66,71% quella generale, un livello che, riporta Bfmtv, non si vedeva dall'ultimo scioglimento dell'Assemblea nazionale nel 1997.

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