Tentato femminicidio a Raffadali, in provincia di Agrigento. La notte appena trascorsa, un 58enne del posto, ha aggredito la moglie con un coltello provocandole delle ferite alla testa. La violenta azione è scaturita da un litigio. Provvidenziale la chiamata di aiuto della vicina di casa della coppia ai carabinieri. I militari entrati nell’abitazione dei due, sono riusciti a mettere in salvo la donna e ad arrestare il marito per tentato omicidio.
I carabinieri di Agrigento hanno scoperto e denunciato tre individui responsabili di alcune rapine commesse nel territorio della provincia. Nei mesi di agosto e di ottobre, i delinquenti hanno messo a segno dei colpi a mano armata tra le farmacie, le tabaccherie e le abitazioni private diffondendo la paura tra gli abitanti. Un duro lavoro per gli inquirenti durante questi mesi di indagine, ma adesso il cerchio è stato chiuso e sono stati denunciati a piede libero tre individui del posto. Tutti incensurati. Si tratta di N.R., 22 anni, disoccupato, F.T., 20 anni, disoccupato. Su di lui grava l’accusa di rapina a mano armata e furto aggravato. Infine, N.R. , 20 anni, anche lui disoccupato, deferito per furto aggravato.
I militari della guardia di finanza di Catania, hanno rinvenuto nel terreno di una località balneare, a due metri di profondità, un arsenale di non poco conto. L’area in questione è adiacente al lido “Le Capannine”. Al suo interno 32 armi e 3000 munizioni, anche da guerra. Tutto il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro. Si tratta di un’attività di indagine svolta a seguito del rinvenimento di altro materiale simile, unitamente a droga, effettuato lo scorso mese di gennaio e che ha portato all’arresto di uno dei soci del lido “Le Capannine”, Salvatore Raciti. Adesso si indaga per conoscere a chi appartiene l’effettiva titolarità del terreno. I proprietari formali hanno dichiarato di non averne da anni la gestione di fatto, tanto da aver avviato anche dei contenziosi in sede civile.
I carabinieri di Ravanusa, in provincia di Agrigento, hanno scoperto un impiegato comunale infedele. Chiedeva agli utenti di versare a lui i soldi per il rilascio delle carte di identità elettroniche invece che effettuare il versamento al comune.L’uomo, un 54enne del luogo, ha causato un ammanco alle casse comunali per circa 30mila euro. È stato arrestato per i reato di peculato e malversazione in danno di privati.
Vuol rapinare un’edicola di Trapani armato di macete ma viene messo in fuga dal titolare dell’attività. Il malvivente, Gaspare Croce di 22 anni, viene raggiunto in casa dai carabinieri e tenta la fuga lanciandosi dal balcone. I militari riescono a sequestrare nel frattempo l’arma utilizzata e gli indumenti indossati per commettere il delitto. Il ladro si costituisce a fine giornata ed oggi è stata disposta nei suoi confronti l’ordinanza applicativa degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.
Un fuoriprogramma per un giovane delinquente di Manfredonia che, per fuggire alla cattura dei carabinieri, si è gettato in mare rischiando la vita. Il fatto è accaduto venerdì mattina scorso nel foggiano. Si tratta di un 18enne, già noto alle forze dell’ordine per precedenti reati. Il ragazzo ha danneggiato dei distributori automatici di snack e bevande per portarne via il contenuto. Primo colpo messo a segno. Durante il secondo colpo è stato colto in flagranza di reato dai militari e si è dato alla fuga utilizzando una bici. I carabinieri, ovviamente, lo hanno inseguito. Quando il giovane si è sentito senza scampo, si è lanciato in mare. Ma poco dopo, a causa delle gelide temperature del’acqua e del suo abbigliamento pesante ha urlato aiuto ai carabinieri. I militari lo hanno salvato grazie ad un gommone messo a disposizione da un uomo che si trovava sul posto. Il 18enne, tratto in salvo, dopo le cure del pronto soccorso è stato arrestato.
Rapina ieri pomeriggio in una banca di Raffadali, nella provincia di Agrigento. I rapinatori hanno portato via un bottino da 50mila euro. Mentre un complice era in macchina pronto alla fuga, due rapinatori sono entrati con il volto parzialmente coperto dentro la filiale riuscendo a farsi consegnare tutto il denaro liquido presente nelle casse. Le indagini avviate dai carabinieri del comando provinciale sono state veloci. Nel giro di poche ore, i rapinatori sono stati trovati vicino un distributore di carburanti e tratti in arresto. Si tratta di U.D. di 53anni, M.M. di 26 anni e di R.S.F., di 43 anni. Quest’ultimo agrigentino, mentre i primi due sono palermitani.
La guardia di finanza di Catania, in collaborazione con le autorità messicane ha smantellato un’organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Quasi 400 chili di cocaina sequestrati, sette misure restrittive, un fermo per due indagati e un ordine di arresto internazionale per altri cinque soggetti. Questo il bilancio dell’attività compiuta dalle forze dell’ordine.
I poliziotti della questura di Agrigento, ieri pomeriggio hanno effettuato un blitz in tre case vacanze del centro città. In realtà quegli appartamenti non erano altro che delle case d’appuntamento gestite da una coppia di coniugi del posto con il figlio. Tutti e tre sono finiti agli arresti domiciliari. Dovranno rispondere di reato in concorso per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Le indagini che hanno portato all’operazione denominata "Bed & Babies", hanno preso il via nel 2019. Gli elementi probatori che hanno consentito di incastrare i tre, sono stati raccolti attraverso le diverse attività di monitoraggio con perquisizioni, sequestri, acquisizioni documentali e riscontri sui siti di incontri. Più di cinquanta, le persone che si sono prostituite in quei locali durante il compimento delle indagini.
Sedavano i falsi invalidi e li istruivano a simulare patologie illustrate nelle certificazioni mediche in cui veniva attestata la patologia in realtà mai esistita. Ma non solo, gli procuravano anche false badanti e parenti per accompagnarli a visita e rendere credibile la scena. Per questo motivo, nell'ambito di un'indagine iniziata nel 2016 dai carabinieri sotto la direzione della procura di Siracusa, sono state emesse sette misure cautelari interdittive per medici Asp e Inps. Un neurologo Asp in custodia cautelare. Sequestri per 600mila euro. Coinvolte nell’indagine 73 persone ritenute responsabili di aver utilizzato documenti alterati e falsificati per conseguire pensioni di invalidità. Con il supporto di microcamere installate nei luoghi interessati dai fatti è stato possibile accertare quanto accadeva.