La polizia di Stato ha arrestato un truffatore che, avendo inventato una falsa storia alla sua vittima è riuscito a farsi consegnare 5000 euro in contanti. Si tratta di un 29enne napoletano, con precedenti penali per truffa. L’uomo, si è recato a Canosa di Puglia, presentandosi ad un’anziana donna con modi garbati. Ha raccontato di essere un avvocato incaricato a risolvere un danno causato dalla figlia della signora a seguito di un incidente stradale. L’anziana lo ha fatto entrare in casa consegnandogli il denaro. Solo dopo si è resa conto della truffa e i poliziotti, intervenuti in tempo, hanno fermato ed arrestato il truffatore.
Su richiesta della procura di Messina, questa mattina i carabinieri e la polizia stradale di Barcellona Pozzo Di Gotto, hanno arrestato tre truffatori. Si tratta delle sorelle Giuseppa e Rosalia Benvegna e Nino Currò. Tutti sono responsabili per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ed esercizio abusivo di intermediazioni finanziarie, in campo assicurativo e finanziario e per avere emesso false polizze assicurative R.C.A. Nello specifico i tre complici, approfittando delle loro abilità in campo informatico, redigevano false polizze assicurative proponendole poi ai clienti, ignari, con prezzi vantaggiosi rispetto ai concorrenti leali operanti sul mercato.
All’alba di questa mattina, su delega della procura di Catania, i carabinieri e la guardia di finanza di hanno eseguito, tra le province del territorio catanese e di Trapani, un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 23 persone, di cui 10 in carcere, 5 agli arresti domiciliari e 8 raggiunte da misure interdittive. Tutti, a vario titolo, sono indagati per i reati di associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere, estorsione in concorso, intestazione fittizia di beni, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, falsità commessa dal privato in atto pubblico, emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, occultamento o distruzione di scritture contabili. Con l’attività investigativa posta in essere, che prende il nome di “Operazione Scirocco” è stato sgominato il clan appartenente alla famiglia mafiosa dei “Mazzei” affiliata storica di Cosa Nostra.
I carabinieri della stazione di Riposto, in provincia di Catania, hanno arrestato un uomo di 30 anni, Salvatore Grasso per i reati di ricettazione continuata con recidiva aggravata e di indebito utilizzo di carte di credito e di pagamento continuato e, sempre, con recidiva aggravata. In sostanza l’uomo rubava le carte di credito che gli anziani lasciavano dentro i borselli tenuti in vista nelle loro macchine ed effettuava i prelievi bancomat. Circa 2000mila euro l’ammontare delle somme riscosse. Le indagini, condotte dai militari con l’ausilio delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza, hanno permesso di incastrarlo.
Sono 38 i destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catania nell’ambito dell’operazione “ Overtrade” compiuta dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale. Per loro diverse accuse: associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi, trasferimento fraudolento di valori ed estorsione con metodo e finalità mafiosa. A tenere le fila dell’organizzazione due uomini al vertice della famiglia di “cosa nostra”catanese Santapaola – Ercolano. Si tratta di Salvatore Mazzaglia e del genero Mirko Casesa.
Hanno caricato dei petardi sulla sella della bici e, tra una pedalata e l’altra, li hanno fatti esplodere in centro città in barba all’ordinanza del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che ne aveva vietato l’utilizzo. Si tratta di quattro palermitani di età compresa tra i 30 e i 63 anni che sono stati denunciati. Nel giro di poco tempo, il video condiviso sui social è arrivato nelle mani dei carabinieri che li ha identificati. Gli autori della bravata dovranno rispondere in concorso, del reato di accensione ed esplosioni pericolose. L’uomo che pedalava la bici dovrà rispondere anche di oltraggio a pubblico ufficiale.
L’inverno è arrivato anche ad Agrigento. La colonnina di mercurio in questo week end si è abbassata notevolmente con temperature prossime allo zero. L’intera provincia si è trovata dentro la morsa del freddo facendo i conti anche con la neve. Diverse le città dell’entroterra che si sono svegliate come delle cartoline natalizie. Neve ovunque e forti raffiche di vento. Dalla protezione civile l’invito alla prudenza per far fronte ad una situazione rara e di carattere occasionale in tutto il territorio.
La squadra mobile di Agrigento ha scoperto e denunciato un falso invalido di 62 anni. L’uomo, F. R. , residente a Licata, percepiva la pensione d’invalidità nonostante non ne avesse alcun requisito. Una volta partite le indagini, l’uomo è stato ripreso a svolgere una normale vita e anche un’attività lavorativa senza alcun problema al contrario di quanto fosse stato dichiarato all’Inps. I danni causati all’istituto di previdenza ammontano a circa 64mila euro. Il falso invalido è stato denunciato per i reati di truffa aggravata dovuta al conseguimento di erogazioni pubbliche e per aver indotto il pubblico ufficiale alla falsità ideologica in atti pubblici.
I carabinieri di Pechino, nel siracusano, hanno arrestato un uomo di 37 anni per maltrattamenti e violenze verso la propria compagna. In più occasioni, l’uomo, per futili motivi avrebbe aggredito la vittima picchiandola con estrema violenza e costringendola a sottomettersi a situazioni umilianti. Nell’ultima occasione che ha preceduto l’arresto, l’uomo le ha sferrato un pugno in faccia prendendola a calci all’interno di un tabacchino.