Attentati terroristici, rivolte, violenze. Negli ultimi anni, nella Repubblica della Federazione russa a maggioranza musulmana del Daghestan è successo di tutto. L'ultimo episodio che sta preoccupando Vladimir Putin coincide con gli attacchi, improvvisi e coordinati, avvenuti in tre diverse città contro la polizia, le sinagoghe e le chiese ortodosse. Il bilancio parla di almeno 15 agenti di polizia e diversi civili uccisi. In passato il capo del Cremlino ha più volte dovuto fare i conti con questa regione tana di gruppi islamisti e confinante con la Cecenia
Da ieri conosciamo i volti di almeno quattro degli assalitori della strage alla Cocrus City Hall di Mosca. Tutti e quattro, oggi, in tribunale si sono rpesentati con i volti tumefatti e segni di percosse
L'ombra dell'Isis sull'attentato mentre sale il bilancio dei morti dell'attacco alla Circus City Hall di Mosca
Ore di tensione all'aeroporto di Makhatchakala, capitale della repubblica russa a maggioranza musulmana del Daghestan, dove diverse decine di persone hanno preso d'assalto la pista e il terminal dopo che era stato annunciato l'atterraggio di un aereo proveniente da Israele. Drammatiche le immagini che circolano sui social e che testimoniano quella che sembra essere una vera a propria caccia all'uomo, con echi sinistri di pogrom.
Yevgeny Prigozhin, il capo e fondatore del gruppo Wagner, ha annunciato che i suoi uomini hanno preso controllo del quartier generale dell'esercito russo a Rostov. Lo stesso Prigozhin ha quindi minacciato di rovesciare i comandi militari russi, affermando di essere pronto a morire insieme a migliaia dei suo combattenti.
Nella notte è stata colpita la diga di Nova Kakhovka nella provincia di Kherson. Almeno 22mila persone a rischio inondazione. Kiev e Mosca si accusano a vicenda sulla responsabilità dell'attacco