“Lo scorso anno – ha precisato Brunetta – sono stati prodotti 1.162.000 ettolitri di Prosecco Doc per un totale di circa 155 milioni di bottiglie immesse nel mercato. La tendenza quindi, delineata anche per gli anni a venire, è di un incremento della produzione pari a circa 50 milioni di bottiglie l’anno. Complessivamente, la produzione è destinata per il 40% al consumo interno, mentre il restante 60% va all’export. Destinazioni principali risultano essere USA e Canada, Giappone, Russia, Paesi Baltici, Austria, Germania e Regno Unito.
“Numeri rilevanti, che avvalorano l’importanza delle iniziative promosse dal nostro Consorzio al fine di contrastare la contraffazione che tanto danno reca al nostro settore così come all’intero sistema del Made in Italy”. Soprattutto all'estero, dall'Europa alla Nuova Zelanda, si contano a decine e decine i vini spumantizzati che portano nomi uguali o simili al Prosecco, il quale invece è tutelato e protetto come denominazione italiana.
Sul tema delle contraffazione e sulle garanzie che possono arginare le imitazioni, va segnalato che dal primo gennaio 2012 su tutte le bottiglie di Prosecco Doc dovrà essere apposto il contrassegno di Stato: lo ha annunciato Alessandro De Polis,
direttore pianificazione e sviluppo del Poligrafico e zecca dello Stato, l'istituto che ha il compito di fornire i tagliandi, stampati con tecnologie speciali, tali da attribuire “unicità” alle bottiglie di Prosecco italiano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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