Palermo - Abuso d'ufficio. Questa l'accusa per 24 persone, tra cui il presidente della regione siciliana, Raffaele Lombardo, l’ex governatore, Salvatore Cuffaro, e il capo dell’ufficio legislativo e legale della Regione, Franco Castaldi, indagate dalla procura di Palermo. La vicenda riguarda le nomine nell’ufficio stampa della presidenza di 21 giornalisti della quale, dopo le denunce presentate da alcuni esclusi, si sta già occupando la procura della Corte dei conti che ipotizza un danno di 4 milioni. I giornalisti dell’ufficio stampa della presidenza sarebbero stati assunti con contratto di redattori capo nel 2004 per chiamata diretta. Senza regolare concorso, quindi. Insieme a loro nello stesso reato di abuso d’ufficio, sono indagati anche i giornalisti assunti, quattro dei quali hanno già ricevuto avviso di garanzia e saranno interrogati nei prossimi giorni. L’inchiesta è coordinata dai pm Laura Vaccaro ed Ennio Petrigni.
La Fnsi: sconcerto per i giornalisti indagati "Sebbene si tratti di un atto dovuto, suscita comunque sconcerto la decisione della Procura di Palermo
di iscrivere nel registro degli indagati i giornalisti dell’ufficio stampa della presidenza della Regione
siciliana". Lo scrive la Fnsi, d’intesa con l’Associazione Siciliana della Stampa. Un’ipotesi di reato
che "lascia intendere - dice la nota della Fnsi - che sulla vicenda delle nomine dei giornalisti aleggi un
che di misterioso e inquietante, così come sulla qualifica di redattore capo prevista dal contratto di
lavoro giornalistico. In realtà l’ufficio stampa e documentazione presso la presidenza della Regione
venne istituito oltre trenta anni addietro con un’apposita legge regionale, poi seguita da un accordo
sindacale recepito dal governo regionale, che prevedeva per i giornalisti proprio il riconoscimento del
trattamento giuridico ed economico di redattore capo. Peraltro in Sicilia, nel pieno rispetto della legge
150, il contratto nazionale di lavoro e le relative qualifiche da applicare ai giornalisti che operano negli
uffici stampa delle pubbliche amministrazioni sono stati recepiti da un accordo sindacale".
L’intesa,
firmata da Fnsi e Associazione della Stampa con l’assessorato alla Presidenza, e ratificata da un
decreto assessoriale pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, "fissando i profili professionali e il relativo
trattamento economico dei giornalisti, di fatto ha messo ordine in ragione delle osservazione della Corte
Costituzionale.
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