
Si era formato come scultore nelle scuole d'arte milanese nel periodo del fervore delle avanguardie degli anni Quaranta. Ma Silvio Gazzaniga (nella foto) che si è spento ieri a 95 anni era soprattutto il papà della Coppa del Mondo di calcio. Qualcosa in più di un trofeo, un simbolo che ha fatto sognare e continua a far sognare il mondo. E non solo quello calcistico.
Appassionato artista e designer, Gazzaniga fin da giovanissimo si è ritagliato un ruolo di primo piano nelle arti della pittura e scultura producendo innumerevoli opere di tema religioso, sportivo, storico e commemorativo, tra cui anche coppe e trofei eseguiti per federazioni sportive nazionali e internazionali. Un lavoro incessante, il suo, che nonostante tutto l'ha sempre tenuto legato a Milano, la sua città e che l'ha visto all'opera quasi ogni giorno dai 16 sino a oltre i 90 anni. Nel lontano 1971 disegnò e realizzò la Coppa del Mondo di calcio, che la Fifa ha deciso di mantenere almeno fino ai Mondiali del 2038 in considerazione del grandissimo affetto che gli appassionati di calcio e non solo le hanno tributato. Tra le altre coppe legate al mondo del calcio, Gazzaniga ha progettato la Coppa Uefa, la Supercoppa Europea, la Coppa Under 21 e tante altre. In occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia, il Maestro acconsentì entusiasticamente di ideare il trofeo emerito che è stato consegnato nel 2011 ai vincitori della Coppa Italia, del 108° Giro d'Italia e del Gran Premio d'Italia di Formula 1.
Milanese doc il 7 dicembre 2003 ebbe l'onore di ricevere dalle mani dell'allora sindaco Gabriele Albertini l'attestato di Benemerenza Civica dell'Ambrogino d'Oro, massima onorificenza conferita dal Comune di Milano, per essersi distinto come «uno dei rappresentanti più prolifici dell'arte contemporanea della nostra città».
La testimonianza più importante arriva il 2 giugno del 2012 quando viene insignito dall'allora presidente del Consiglio dei ministri, Mario Monti, e dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dell'onorificenza di Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica italiana per ragioni artistiche e culturali. «Si è spento serenamente nel sonno a casa sua - ha detto il figlio Giorgio -. Ieri sera è andato a dormire e stamattina ci siamo accorti che non respirava più».
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