Afghanistan, Obama: "Usa stanchi della guerra"

Obama rinnova le proprie perplessità: "Niente rinforzi senza una strategia". Monito di Ahmadinejad: "Via le truppe straniere da Iraq e Kabul"

Afghanistan, Obama: "Usa stanchi della guerra"

New York - Per la prima volta un presidente americano in carica entra nello studio di David Letterman: "Ha detto di sì, senza pensarci, proprio come Bush ha fatto con l'Iraq", spiega il comico della notte nella seconda delle "dieci ragioni" che hanno indotto Barack Obama a scegliere il Late Night Show della Cbs per la vigilia del suo debutto alle Nazioni Unite dove oggi apre il vertice sul clima. E proprio da qui rilancia il monito sull'Afghanistan: "Non prenderemo decisioni su ulteriori invii di truppe finché non sappiamo esattamente quale è la nostra strategia".

Un'intervista storica Per Obama, unico ospite per 35 minuti dell'Ed Sullivan Theater di New York, era la sesta volta da Letterman, mai però un capo della Casa Bianca negli anni del suo mandato aveva usato la poltrona del seguitissimo programma di tarda serata per rilanciare il messaggio alle masse. Messaggio che per Obama, dopo qualche battuta iniziale sulle figlie Sasha e Malia ("Mi preoccupa quando saranno teen-ager e andranno agli appuntamenti coi ragazzi circondate da uomini armati") e un affondo ironico sul tema del razzismo ("E' importante sottolineare che ero nero prima di essere eletto"), ha virato presto su temi seri: dalla sanità, all'economia, all'Afghanistan. "Il suo lavoro è più difficile del mio. Ecco cosa ho imparato oggi", ha detto Letterman al presidente: "Quando invochi la Gran Bretagna o il Canada, la gente rabbrividisce. Io non sono socialista ma non mi sembra niente male". E Obama: "Ai canadesi il loro sistema piace, ma ogni paese è diverso. Quasi ogni paese avanzato ha la mutua per tutti. Noi dobbiamo trovare la via americana per farlo".

La crisi economica e l'Afghanistan Obama ha affrontato l'economia, tema caldo in vista del vertice del G20 che si apre il 24 settembre a Pittsburgh: la disoccupazione sarà "un grande problema almeno per ancora un anno", ha detto il presidente. Letterman ha poi chiesto a Obama di spiegargli la sua posizione sul'Afghanistan dopo il rimpallo di notizie sull'urgenza di rinforzi contenuta nel rapporto del comandante in area Stanley McChrystal: "La gente che ha ucciso 3mila americani era basata in Afghanistan. Sono stati ricacciati nelle montagne ma sono ancora lì. Sono indeboliti, ma sono ancora lì", ha risposto il presidente, che ha confermato però la sua intenzione di una pausa di riflessione prima di decidere sull'invio di rinforzi. "Il paese è stanco della guerra. A questo punto dobbiamo avere una strategia coerente che funzioni.

Devo far sì che ne valga il sacrificio prima di decidere ulteriori dislocamenti di truppe", ha detto Obama nella settima apparizione televisiva in 48 ore: domenica il presidente aveva dato interviste a cinque reti tv e ieri aveva fatto un discorso teletrasmesso sull'economia da Troy nello stato di New York.

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