Agenti senza tregua contro i terroristi

Che cosa è accaduto immediatamente dopo gli attacchi a Parigi del 13 novembre 2015 in cui sono morte 130 persone, in gran parte al Bataclan?

Agenti senza tregua contro i terroristi

Che cosa è accaduto immediatamente dopo gli attacchi a Parigi del 13 novembre 2015 in cui sono morte 130 persone, in gran parte al Bataclan? Come si sono mosse le unità antiterrorismo del governo francese? Novembre - I cinque giorni dopo il Bataclan (solo Novembre nell'originale francese) diretto dallo specialista Cédric Jimenez (suo il precedente muscolare BAC Nord sullo scandalo che colpì la squadra anticrimine di Marsiglia nel 2012), sposta il punto di vista, quasi in maniera soggettiva, su alcuni agenti dello Sdat francese. Ma la serrata sceneggiatura di Olivier Demangel praticamente non ci dice nulla su chi sia il comandante Fred, interpretato dalla star del cinema francese Jean Dujardin, o l'agente Héloïse, con una sempre precisa Sandrine Kiberlain. Insomma la cosiddetta introspezione psicologica qui è a zero. Un po' come se stessimo in uno di quei videogiochi sparatutto. Ed è giusto che sia così, perché in quelle manciate di ore non c'è stata la possibilità, per nessuno degli agenti coinvolti, di fermarsi un momento, quasi neanche a pensare, per trovare gli autori ancora in fuga degli attacchi che hanno messo in ginocchio una nazione e l'Europa intera.

La regia di Jimenez, spesso adrenalinica, lavora efficacemente con immagini eterogenee, come quelle della telecamere di sicurezza e delle bodycam, e si avvale del montaggio di Laure Gardette che dire serrato è poco. Con un'idea drammaturgica ben precisa priva di qualsiasi rappresentazione visiva degli attentati. La scelta funziona perché né loro, né noi spettatori, sappiamo come sono fatti e dove si trovino quegli assassini. Così ad essere protagoniste sono le tecniche investigative che devono trovare un risultato in una manciata di ore sotto una pressione politica - l'Eliseo è tirato in ballo spesse volte - e mediatica senza precedenti.

Solo in questa fase il film riesce a

concentrarsi un po' di più sul lato umano dei personaggi, lavorando, ad esempio, sull'interessante conflitto tra le promesse fatte e, suo malgrado, non mantenute, dall'agentel Inès a una fondamentale testimone musulmana.

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