All'Humanitas IA e organi stampati in 3D

Per preparare i nuovi medici, l'Università punta sulla contaminazione tra saperi

All'Humanitas IA e organi stampati in 3D
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Un laboratorio con una quindicina di macchine all'avanguardia per stampare prototipi di organi 3D che riproducono nei minimi dettagli tessuti sani e patologici. Modelli anatomici di pancreas, vertebre, fegati, mammelle realizzati in polimeri artificiali con le caratteristiche biomeccaniche dell'organo per poter studiare casi specifici, testare materiali, intervenire proprio come fosse un'operazione su un organo vero. È questo l'ultimo «cuore» dell'università Humanitas che ieri ha inaugurato il nuovo Anno Accademico con la presenza del ministro dell'Università e Ricerca Anna Maria Bernini, oltre che dell'assessore regionale Università, Alessandro Fermi e dei sindaci di Milano Giuseppe Sala e di Pieve Emanuele Pierluigi Costanzo. Un cuore dove si tocca con mano la missione di trasformare le scoperte scientifiche condotte in laboratorio in soluzioni reali e applicabili al letto del paziente. Dove il team è composto da ingegneri biomedici e dei materiali, ricercatori biomedici ed esperti di ingegneria dei tessuti. Dove la parola d'ordine è contaminazione tra i saperi su cui sta puntando il giovane ateneo (ha appena 11 anni) con oltre 170 docenti e 2.900 studenti. Dove è già realtà quell'«approccio transdisciplinare tra scienze dure, scienze della vita e soft skills» tema della lectio magistralis affidata a Antonio Ereditato, Research Professor alla University of Chicago e Professore Emerito all'Università di Berna. E sem come ha sottolineato il rettore Luigi Maria Terracciano «la nostra vocazione è la cura di chi ha bisogno», il «come» è in rapida evoluzione. Già dal prossimo anno sarà avviato il corso di Laurea Magistrale in Data Analytics and Artificial Intelligence in Health Sciences con l'università Bocconi. Con 50 posti a disposizione, il programma formerà professionisti capaci di guidare l'evoluzione digitale in campo medico-sanitario e farmaceutico, unendo una comprensione profonda del mondo della salute a competenze di Data Science, Intelligenza artificiale, Machine Learning e Big Data, oltre che privacy ed etica dei dati. Intanto stanno per laurearsi i primi 42 studenti in Medtec School, sviluppato con il Politecnico dove in 6 anni hanno un doppio titolo accademico: laurea magistrale in Medicina e Chirurgia e laurea triennale in Ingegneria biomedica. Non solo. Sarà avviato anche un programma di dottorato dedicato alla Ricerca transdisciplinare che nasce dall'incontro tra biologia, medicina, ingegneria e scienze dure. «Dobbiamo saper cogliere i cambiamenti in atto nella nostra società per dare agli studenti gli strumenti con cui affrontare le esigenze del futuro. Essere un gruppo di ospedali premiati per qualità clinica da Agenas, un centro di Ricerca e un'Università, ci consente di mantenere viva questa attività di formazione continua ha affermato Gianfelice Rocca, Presidente di Humanitas Oggi la tecnologia non è più un'opzione. Tutti noi abbiamo la responsabilità di educare i nostri studenti a convivere con strumenti che evolveranno seguendo strade solo in parte prevedibili, e che sempre più saranno un complemento indispensabile delle loro attività. Questo vale, in particolare, per l'Intelligenza Artificiale che ha il potenziale dirompente che ha avuto l'introduzione dell'elettricità nel 1800».

Parole condivise dal rettore Terracciano: «Il nostro compito è formare oggi i professionisti di domani, ecco perché l'innovazione deve essere il motore dell'università. Solo così le conoscenze e le tecnologie nate nei laboratori di ricerca delle università possono arrivare rapidamente al mondo reale e migliorare la vita delle persone».

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