Parla Imane Khelif: "Adesso basta..."

L'atleta Imane Khelif ha rilasciato le prime dichiarazioni sulle polemiche riguardanti la sua partecipazione alle Olimpiadi di Parigi. "Astenersi dal bullismo sugli atleti, ha effetti enormi"

Parla Imane Khelif: "Adesso basta..."
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Imane Khelif ha rotto il silenzio: dopo le polemiche che di certo non si placheranno nemmeno al termine delle Olimpiadi sulla sua partecipazione tra le boxeur donne nonostante la sua genetica sia composta da cromosomi X e Y tipici dell'uomo, l'atleta si è lasciata andare a un lungo sfogo all'emittente Sntv dove ha subito sottolineato che la campagna mediatica nei suoi confronti "danneggia la dignità umana" e ha tirato in ballo anche la nostra Angela Carini.

Lo sfogo dell'atleta

Khelif ha chiesto che sia messa la parola fine al bullismo nei confronti degli atleti dopo l'interesse internazionale sul suo caso che ha visto la presa di posizione anche di Paesi come l'Ungheria totalmente contrari al combattimento contro la propria atleta per non dimenticare quanto accaduto con la nostra Angela Carini. "Invio un messaggio a tutte le persone del mondo per sostenere i principi olimpici e la Carta olimpica, per astenersi dal bullismo su tutti gli atleti, perché questo ha effetti enormi", ha detto Khelif. "Può distruggere le persone, può uccidere i pensieri, lo spirito e la mente delle persone. Può dividere le persone. E per questo motivo, chiedo loro di astenersi", ha aggiunto nel corso dell'intervista.

L'allusione di Khelif

Nel bel mezzo dell'intervista la Khelif ha parlato di Angela Carini e del suo team: senza giri di parole ha dichiarato che "la pugile italiana mi conosce bene da anni, perché mi sono spesso recata in Italia ad allenarmi come membro della squadra nazionale. Mi sono allenata con lei e con gli allenatori, che mi conoscono da quando ero più giovane. Hanno usato questa campagna diffamatoria per cercare di indebolirmi". Insomma, un attacco anche alla Nazionale di pugilato oltre che alla sua avversaria che avrebbe cavalcato l'onda delle polemiche sulla partecipazione dell'algerina ai Giochi Olimpici.

Il ringraziamento al Cio

A differenza della Federazione Mondiale di Pugilato (Iba) che l'ha squalificata (così come accaduto per l'atleta di Taiwan) Lin Yu-ting per il "mancato rispetto dei criteri di ammissibilità per la partecipazione alla competizione femminile", ossia il testosterone troppo elevato, il Cio l'ha sempre difesa e sostenuta tanto da consentirle la partecipazione alle Olimpiadi. Per questo motivo, Khelif ha ringraziato il presidente Thomas Bach per averla sostenuta risolutamente mentre l'ex organo di governo del pugilato olimpico è andato in direzione opposta circa la sua partecipazione a Parigi. "So che il Comitato Olimpico mi ha reso giustizia e sono felice di questo rimedio perché mostra la verità", ha dichiarato

Il pensiero alla famiglia

Nel corso dell'intervita ha dedicato un pensiero anche alla famiglia che non le ha mai fatto mancare il supporto. "Sono in contatto con la mia famiglia due giorni alla settimana. Spero che non siano stati colpiti profondamente ma sono preoccupati per me. Se Dio vuole, questa crisi culminerà in una medaglia d'oro, e questa sarebbe la risposta migliore". Il 6 agosto, infatti, si giocherà la vittoria finale contro la thailandese Suwannapheng.

Khelif ha concluso dicendo di non aver avuto né il tempo e nemmeno la possibilità stare sui social media perché nel villaggio c'è chi controlla gli atleti dalle distrazioni della Rete.

"Sinceramente, non seguo i social media - ha dichiarato - C'è un team di salute mentale che non ci lascia seguire i social media, specialmente alle Olimpiadi, che io o altri atleti. Sono qui per competere e ottenere un buon risultato".

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