Hanno vinto in acqua: questo va scritto subito e affermato con forza. Sono stati, come sempre in tempi recenti, i più forti. Emirates Team New Zealand aveva quella magica combinazione di barca migliore e di uomini più bravi: il team principal Matteo de Nora, il capo indiscusso Gran Dalton, i timonieri Peter Burling e Nathan Outteridge, i trimmer Blari Tuke e Andy Maloney, il capo del designer Dan Bernasconi più altri 140 appassionati e dediti al risultato. Hanno vinto bene, sul loro percorso qualche naturale, piccola, incertezza, ma un pacchetto formidabile che consente al team neozelandese di “trattenere”, o meglio difendere con successo, il più ambito trofeo della vela nella sala del New Zealand Yacht Squadron di Auckland. La sua teca è in cima a una scalinata da dove domina la sala grande, dove succede tutto: dalle feste in black tie, alla scuola vela. Gli all blacks della vela hanno chiuso la partita con una ultima vittoria secca in una giornata di vento debole. Vincono il Match per la terza volta consecutiva e Peter Burling, dopo essere stato il più giovane timoniere vincitore è ora anche quello che ha più vittorie nelle singole regate di Coppa “bello, ma non voglio togliere nulla alle leggende del passato che avevano serie più corte”. Onesto e sorridente, continua a essere il magico ragazzo che trasforma tutto quello che tocca in oro.
E gli sconfitti? Solo Orient Express è arrivato a Barcellona sapendo che sarebbero usciti presto dal gioco. Per Alinghi Red Bull Racing, American Magic, Luna Rossa Prada Pirelli il bottino non è all’altezza dei budget e delle aspettative, dei tre anni di lavoro spesi a terra e in mare. I kiwi restano quelli che hanno qualcosa di più.
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