
Questa settimana, prima di parlare dei gesti tecnici passati e futuri del nostro animale preferito, suggerisco di leggere un bell’articolo a firma di Mario Berardelli sul sito lagrandeippicaitaliana.it. Uno spaccato di storia, cultura e suggerimenti che fanno capire quanto di buono la nostra ippica ha dato e può ancora dare.
All’argomento posso solo aggiungere un po’ di sale, con i sei punti che ritengo fondamentali per rilanciare il settore: genealogia, morfologia, alimentazione, impianti ed allenamento. Il sesto è “la fortuna” che non guasta mai…
Ebbene, solo il grande Federico Tesio è riuscito a mescolare tutti e sei gli ingredienti e non per caso, lui al cospetto nostro è stato il Sole e sempre lo sarà. Però sono passati ormai settant’anni dalle sue visioni e dal suo lavoro e il galoppo italiano, anno dopo anno, ha perso sempre più smalto e posizioni, anche perché quei cinque punti sono stati un po' trascurati per un milione di motivi che è inutile rimarcare.
Nell’era della parcellizzazione e delle specializzazioni, non possiamo sperare in un nuovo Federico Tesio, sarebbe anacronistico e forsei irripetibile. In questi tre anni, però ho conosciuto tante persone, nessun tuttologo oserei dire (meno male), con preparazioni specifiche che potrebbero essere un vero patrimonio per risalire la china. Partire da qui sarebbe un utile inizio perché pensare di fare tutto da soli è evidente che non è la cosa migliore.
Il cavallo, non è solo il cavallo da corsa e lo dimostrano i tantissimi maneggi sparsi in tutta la penisola, sicuramente il purosangue inglese è la razza per eccellenza, forse la più ambita ma voglio ricordare che senza il resto non sarebbe la stessa cosa e questo lo confermano i 3 milioni di appassionati e le settimila ippovie censite e raccontate in un recente seminario tenutosi a Firenze.
Nel mio piccolo sto provando a dare un contributo, i libri che ho prodotto ne sono una chiara testimonianza e credo che questo possa essere fatto da tutti coloro che amano il cavallo ed hanno qualcosa da dare.
Provo a mettere in fila le figure, in rigoroso ordine alfabetico per non suscitare malintesi che in questo momento sarebbero solo un ulteriore ostacolo e con la speranza di non aver dimenticato nessuno ed allora agenti, alimentaristi, allenatori, allevatori, appassionati, artieri, dipendenti ministeriali, dipendenti delle società di corse, fantini, giornalisti, imprenditori di settore, maniscalchi, proprietari, ricercatori, scrittori, scommettitori, veterinari… ognuno faccia una sola parte in commedia e cerchi di apprezzare il lavoro altrui perché indispensabile al pari del proprio. Insomma, dobbiamo ricreare un’orchestra che suoni e non punti il dito alla prima nota stonata. Una ricetta semplice che è sempre stata efficiace anche perché quando un sistema viene affidato ad un commissario è chiaro ad ognuno che il sistema ha fallito ed allora mi viene in aiuto Lev Tolstoj con un suo aforisma che calza perfettamente alla situazione: "Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiar se stesso"
Avversari sì, ma solo per quei due minuti in cui i cavalli dalla gabbia di partenza raggiungono il palo di arrivo, calata l’adrenalina si ritorna orchestra e state certi che il rating non farà più paura. Vi ricordate lo spread degli anni scorsi? Esiste sempre ma una corretta ed efficace informazione e la credibilità degli attori lo hanno annichilito.
Visto che il maltempo sta allagando l’Italia e a Treviso sabato non si corre, con una buona dose di scaramanzia non scriverò alcuna riga sulle corse del fine settimana, a referto però registro la
bella vittoria di Talentuosa…e l'ottima prova di Beauty of Tuscany nel pomeriggio romano di venerdì. Il Rinascimento del galoppo italiano è servito ed ai posteri l’ardua sentenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.