Mengoni: "Uno show tutto mio? Che ansia. So che tanti mi invidiano per questa serata"

Di Sanremo ne ha già vinti due. E dunque ieri sera di diritto Marco Mengoni è tornato come presentatore su quel palco che l'ha visto trionfare

Mengoni: "Uno show tutto mio? Che ansia. So che tanti mi invidiano per questa serata"
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Di Sanremo ne ha già vinti due. E dunque ieri sera di diritto Marco Mengoni è tornato come presentatore su quel palco che l'ha visto trionfare con Due Vite lo scorso anno e con L'essenziale dieci anni fa. Anzi è tornato come co-presentatore insieme ad Amadeus. E non poteva che entrare in scena riproponendo il brano che ha portato al successo nell'ultima edizione. Del resto Mengoni al Festival deve tutto. E lui, con le sue fragilità, la sua dolcezza, le sue indecisioni, le sue canottiere, la sua ironia e la voglia di scherzare, si è aperto ai giornalisti senza ritrosie prima di salire sul palco. «Sento di non essermi mai staccato da Sanremo - ha dichiarato nel corso della conferenza stampa della mattina - mi sembra di essere sempre stato qui. Sono un fortunato, non tutti possono dire dirige l'orchestra, so che per questo attiro l'invidia di tanti miei amici». E ancora: «Entro in punta di piedi, faccio un altro mestiere ma ho cercato di portare tutto me stesso». Ma la riflessione si sposta subito sulla sua evoluzione come artista e come uomo. Alla domanda se si sente un uomo più forte e più sereno risponde: «Non bisogna uscire dalla fragilità, ma trovare degli strumenti per gestirla. Perché la fragilità fa parte dell'essere umano». «Vado da una terapeuta una volta a settimana - confessa - mi dedico un'ora a settimana per me, sono molto felice di questo, sono felice di giocare con tutti i mie pensieri, anche quelli più estremi. Chiamo giochi i miei pensieri. Il lavoro lo fai tu non la terapeuta, metti in ordine e in riga tutti i tuoi pensieri per poi provare a cambiare. Ma non devi rifiutare nulla, tutte le emozioni e le sensazioni».

E su questa strada Marco ha ritrovato la parte di se stesso più spensierata. Che è anche rispecchiata dal suo look sberluccicante: «Il mio stile estetico cresce rispetto al mio modo di essere. Sembro più giovane perché sto cercando quella parte di me e la sto tirando fuori. Per tanti anni sono stato pesante nei miei confronti, troppo severo. Vorrei che uscisse la gioia di vivere. Voglio divertirmi, voglio farlo per le persone che non ci sono più, per chi non se lo può permettere. Sono contento di essere me, nel bene e nel male». Però, per questo appuntamento non è stato poi così spensierato. L'ha preparato in maniera meticolosa. Si è ispirato a grandi artisti del passato, come Anna Marchesini. «Ho riguardato il Sanremo con la Marchesini che ho riscoperto essere un genio assoluto. Era il '99, ero molto piccolo ma ho studiato tutto, mi è sempre piaciuta e credo che lei sia stata la musa più importante per me». Che sia l'anticipazione per un one man show? Mengoni smentisce ma non chiude la porta: «Che ansia! Si vedrà. Comincio da una serata. Ho guardato Sanremo da quando ero piccolo.

È il palco più importante in Italia e Amadeus ha trovato la chiave per portarci tutte le sfumature rainbow della musica». Un palco di cui lui non avrebbe bisogno per riempire gli stadi. Però un vero artista si vede da come torna a ringraziare. E agli stadi ci pensa l'anno prossimo quando comincerà il nuovo tour.

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