Nel 2018 più denunce e più sequestri per reati ambientali in Campania. È quanto emerge dal rapporto dei carabinieri forestali. Sono 447 i militari in forza ai gruppi Carabinieri forestali delle 5 province campane: dai Reparti Carabinieri “Parco del Vesuvio” e “Parco del Cilento e Vallo di Diano e degli Alburni” e dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Caserta. Il loro impiego ha permesso nel 2018 di eseguire 71.835 controlli (più del 14% rispetto al 2017 e più del 26% rispetto al 2016). Sono stati 3.049 gli illeciti amministrativi contestati (più del 45% rispetto al 2017 e più del 102% rispetto al 2016) per un importo di 3.715.869,75 euro e 2.456 (più del 21% rispetto al 2016) le notizie di reato segnalate all’autorità giudiziaria, con 834 sequestri e 15 arresti (più del 50% rispetto al 2017 e più del 67% rispetto al 2016).
Gli incrementi più significativi riguardano il contrasto al bracconaggio di avifauna e quello allo smaltimento illecito dei rifiuti.
GESTIONE ILLECITA DI RIFUTI E DISCARICHE
Il contrasto agli abbandoni, alle discariche e alla gestione illecita di rifiuti ha prodotto 626 notizie di reato (+46% rispetto al 2017 e più del doppio rispetto al 2016 +161%) e alla contestazione di 536 illeciti (+30% rispetto al 2017 e + 165% rispetto al 2016). A determinare lo sversamento illegale dei rifiuti e la loro combustione è nella maggior parte dei casi la necessità di evadere il fisco. Lo smaltimento illecito, spesso tramite combustione dei residui di lavorazione o di prodotti derivanti dal commercio, si profila come una pratica posta in atto dagli evasori “fiscali/ambientali” che per eliminare le tracce di una produzione non dichiarata al fisco si servono di individui estranei all’azienda a cui consegnano i rifiuti per lo smaltimento illecito sul territorio. I carabinieri hanno accertato nell’hinterland di Napoli e nella zona del nolano decine di illeciti nei trasporti e nella gestione di rifiuti che hanno riguardato attività del settore edile, quelle dedite a riparazioni meccaniche, autocarrozzerie, produzione di calzature e di infissi, risultate operare talvolta senza alcuna autorizzazione. Numerosi illeciti hanno riguardato la gestione di siti di trattamento e stoccaggio di rifiuti del casertano e numerose aziende zootecniche, sia in provincia di Caserta che di Salerno, che smaltivano i reflui bruti direttamente sul suolo o nelle acque superficiali ovvero in difformità alla disciplina regionale sull’utilizzazione agronomica degli stessi. Tre soggetti, tra San Tammaro e Palma Campania, sono stati arrestati in flagranza di reato per l’abbruciamento di rifiuti. Nel Comune di Afragola (Napoli) smaltivano nell’ambiente parti d’auto provenienti dal recupero di parti meccaniche da auto rubate.
ANTIBRACCONAGGIO
In un’unica azione di polizia giudiziaria sono stati sequestrati oltre 1500 esemplari di avifauna selvatica destinati alla vendita nel settore alimentare nel Nord Italia. Erano stati catturati illegalmente da soggetti dediti stabilmente al bracconaggio. Sequestrati molti degli strumenti utilizzati per la caccia illegale: dispositivi elettromagnetici che diffondevano il verso degli uccelli, richiami, stampi di plastica che riproducevano le sembianze dei volatili e che venivano disposti in zone in cui erano state piazzate trappole e reti e disseminato cibo. Questi i risultati delle operazioni antibracconaggio: inoltrate all’autorità giudiziaria 251 notizie di reato (+ 60% rispetto al 2017 e più del doppio rispetto all’anno 2016 + 113%), contestati 580 illeciti amministrativi (+148% rispetto al 2017 e più del triplo rispetto al 2016 +317%), sequestrati più di 4800 esemplari, in moltissimi casi subito liberati nell'ambiente naturale, 39 armi da fuoco, 18 reti da uccellagione, 61 richiami acustici, ed oltre 1000 cartucce.
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