Amori criminali Quando la «nera» ha anche appeal

La cronaca nera può dare belle soddisfazioni, lo sappiamo. C’è un intero filone di programmi, più o meno morbosi. Ma ci può essere un modo più pacato di accostarla, favorito dal fatto che si tratta di casi chiusi. Amore criminale (Raitre, sabato, ore 23,55) racconta storie di violenza e morte subite dalle donne, vittime dei propri amanti (al binomio amore-crimine sembra voler rispondere Mai per amore, il ciclo di film-tv appena partito su Raiuno). Conduce Luisa Ranieri, alla prima esperienza in questo ruolo. Capelli raccolti, trucco e abbigliamento minimal, primi piani. La storia di cui si è occupata la prima puntata con successo (13,59 per cento) riguarda Anna Costanzo, quarantasettenne responsabile del trucco e parrucco del Petruzzelli di Bari, uccisa nel luglio 2009 dal suo uomo di 17 anni più giovane. Anna è molto stimata nel suo lavoro ed è ricercata dagli artisti perché trucca bene e ha un bel carattere. In amore però ha raccolto molte delusioni. Dopo due matrimoni e una terza relazione finiti male, la storia con Alessandro, trentenne che lavora nel negozio di ferramenta dei genitori e millanta avventure straordinarie, sembra promettere bene. Ma amici e famigliari sottolineano le differenze tra loro e quando finalmente si accorge che lui ha una relazione con una ragazza più giovane, Anna mette fine al rapporto. Da amante infido ed esigente, Alessandro diventa amante gelosissimo e poi stalker. Fino al tragico epilogo.


La ricostruzione con testimonianze, docu-fiction e ritagli di giornali cuciti dai raccordi di Luisa Ranieri che narra la storia al presente alla maniera di Lucarelli, trasformano il racconto in un romanzo nero con una certa dose di appeal patinato.

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