"Anche i pedoni stiano attenti". Regione blocca campagna social

Nel 2023, in Lombardia, 58 pedoni hanno perso la vita e 3.663 sono rimasti feriti in incidenti stradali

"Anche i pedoni stiano attenti". Regione blocca campagna social
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Rimossa. Soluzione tranchant per evitare che la polemica montasse ulteriormente. È quanto ha deciso ieri il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana dopo gli attacchi per i «Consigli per pedoni responsabili», la campagna social sulla sicurezza stradale promossa dalla direzione generale Sicurezza della Regione. «Molti pedoni danno per scontato di avere sempre la precedenza, senza tenere conto che la sicurezza dipende anche dalla loro attenzione»: uno dei passaggi più contestati della campagna social, che forniva a chi va a piedi una serie di consigli per «evitare un incidente», come quello di non utilizzare il cellulare o le cuffie quando si attraversa la strada. Indicazioni che hanno suscitato polemiche sui social e nelle opposizioni.

Nel 2023, in Lombardia, 58 pedoni hanno perso la vita e 3.663 sono rimasti feriti in incidenti stradali. La campagna è finanziata da Regione, Aci e Inail per il progetto «In Lombardia la sicurezza stradale è al primo posto».

Sotto al post sono comparsi diversi commenti critici da parte degli utenti, politici e associaizoni. Per «Strada per tutti» dare la colpa alla distrazione dei pedoni «è vergognoso» ed è «un chiaro esempio di victim blaiming (dare la colpa dell'incidente alla vittima). La pagina «Sai che puoi?» ricorda come l'articolo 191 del Codice della Strada reciti: «Quando il traffico non è regolato da agenti o da semafori, i conducenti devono dare la precedenza, rallentando gradualmente e fermandosi, ai pedoni che transitano sugli attraversamenti pedonali o si trovano nelle loro immediate prossimità».

Si uniscono alle polemiche anche i politici: per il consigliere regionale dem Paolo Romano «La Lombardia è la Regione con più pedoni uccisi dalla violenza stradale, spesso sulle strisce pedonali. Un dato preoccupante, a cui Fontana e soci rispondono con un attacco alle vittime. È vergognoso pensare che di fronte ad un pedone investito sulle strisce, la risposta sia stai più attento».

La Regione si scusa spiegando che «l'intento non era in alcun modo colpevolizzare i

pedoni ma quello di fornire a tutti i soggetti coinvolti nella circolazione stradale, consigli utili per prevenire incidenti». La prova? «Erano previsti anche messaggi destinati a automobilisti, motociclisti e ciclisti».

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