Roma - Ospite nel salotto televisivo di Bruno Vespa il presidente del Consiglio Berlusconi affronta i diversi temi all'ordine del giorno nell'agenda politica del Paese. Dal risultato delle elezioni amministrative ai prossimi ballottaggi, dalla multa dell'Agcom ai telegiornali che lo hanno ospitato al "blocco dei media di sinistra" che ha colpito il Pdl. Un Cavaliere a tutto tondo che non ha risparmiato battute e bordate: nel mirino - ovviamente - i candidati della sinistra alla fascia tricolore di Milano e Napoli.
"Scheda troppo complessa" "Noi siamo al 26,42%" in base all’esito del primo turno delle amministrative, "naturalmente non siamo soddisfatti, ma bisogna considerare il particolarissimo sistema di voto", ha detto il Cavaliere nella registrazione di Porta a porta. "Quando sono andato in cabina per votare mi hanno dato un lenzuolo", riferendosi alla scheda elettorale, "ho avuto qualche difficoltà a trovare il simbolo del Pdl insieme alla ridda di altri simboli". Il premier punta il dito proprio contro la scheda, alla quale imputa il calo delle preferenze a Milano: "Ho preso meno preferenze perchè chi faceva la croce sopra al simbolo del Pdl con il nome della Moratti, poichè era riportato anche il mio nome, credeva di avermi dato la preferenza".
Toghe? Ne ho parlato poco Poi Berlusconi parla di giustizia e magistrati: "Nei diversi comizi ho dedicato al massimo tre minuti a questo tema su un’ora e mezza circa, ma i giornali e i telegiornali prendevano soltanto quelle parole". Di sicuro, ha proseguito il Cavaliere, "ho avvertito in campagna elettorale più affetto verso di me che in passato forse perchè la gente avvertiva il dolore e il disagio per chi è stato assediato" da oltre venti processi, in cui le accuse sono poi cadute, ma che hanno causato "discredito, fango, angoscia, impedendomi anche spesso di lavorare". Berlusconi ha anche detto che un giudice gli ha riferito che nell’Associazione nazionale magistrati qualche componente del sindacato delle toghe si sarebbe compiaciuto per quanto i magistrati stessi hanno tenuto occupato il presidente del Consiglio. "Leonardo avrebbe terminato la Gioconda se qualcuno lo avesse preso sempre a schiaffi?", si è domandato il premier anche se poi ha negato di volersi paragonare al genio.
La citazione di Beccaria Soffermandosi sull'argomento giustizia Berlusconi cita un grande giurista, Cesare Beccaria: "Diceva che la pena più grave è il processo che rovina la vita di una persona. Io ne ho subiti 26, senza mai una condanna. Il signor dell'Utri è stato recentemente assolto da un processo che è durato 12 anni, è risultato innocente, ora chi lo risarcisce?".
"Le multe ai tg? Una follia liberticida" Nella scaletta del premier tutti i temi all'ordine del giorno della politica italiana, compresi la multa dell'Agcom e la durata della legislatura: "Il Pdl rimane il primo partito italiano, l’alleanza con la Lega rimane l’unica possibilità di governo. Vorrei tranquillizzare gli italiani sul fatto che il governo ha una forte maggioranza, porterà a termine la legislatura e farà le riforme indispensabili al Paese". La multa dell'Agcom è invece una "follia": "I soldi della multa credo che non li pagherete, quella decisione è una follia". Berlusconi ha spiegato che tale sanzione rientra nell’ambito di una normativa, come la par condicio, giudicata "liberticida". Il premier ha ironizzato su quello che Vespa ha definito un errore, ossia le interviste ai diversi Tg: "non è stato un mio errore -ha risposto- ma una mia cortesia. Veltroni andava dicendo che il leader del centrodestra non faceva dichiarazioni dopo il primo turno, allora io ho chiamato Paolo Bonaiuti dicendogli di essere a disposizione di chi mi chiede un’intervista". A quel punto, nella ricostruzione del Cavaliere, c’è stata una rincorsa da parte degli altri telegiornali, con il Tg5 che avrebbe protestato per essere stato trattato da "parenti poveri" e ad esso si sono aggiunti il Tg2, Telelombardia e altri. "Mi sono sacrificato...", ha affermato il premier.
"Blocco mediatico terrificante" Poi una bordata ai media di sinistra: "Noi abbiamo contro un blocco mediatico terrificante: i grandi giornali, a partire da Il Corriere della Sera che è il giornale di Milano, i tg privati come Sky e dieci programmi della Rai, la tv di stato pagata dagli italiani, che stanno con la sinistra".
"Pisapia non ha mai gestito nemmeno un'edicola" Poi il Cavaliere continua tra sferzate e battute. De Magistris? "E' un bell'uomo, ma è un agitatore politico, disistimato da tutti i suoi colleghi magistrati, un demagogo". E, ovviamente, una bordata anche al candidato sindaco della sinistra a Milano: "Come fa a governare Pisapia che non ha mai amministrato neppure un’edicola di giornali" e che "in Parlamento ha fatto solo leggi a tutela terroristi, o per l’eutanasia". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, registrando Porta a Porta dove ha aggiunto: "Il Comune di Milano è una grande azienda" da amministrare.
"Usa il cervello, vota per noi" "Non credo - ha aggiunto il Cavaliere con tono sferzante - che ci sia una persona con la testa sulle spalle che possa votare per il signor De Magistris; uno che vota per il signor del De Magistris vada a casa, si guardi nello specchio e dica sono un uomo o una donna senza cervello".
Quella telefonata per Ruby... "Sono una persona che soccorre le persone in pericolo... Lo farei anche per Rosy Bindi...". E' con questa battuta a effetto che Berlusconi ha scherzato sulla famosa telefonata in questura che ha scatenato il "caso Ruby". Il premier ha accompagnato la frase con una risata.
Pronto a cedere il passo Il premier si sofferma anche sul futuro della politica. "Io sarei disposto a farlo (cedere il passo, ndr) se questo favorisce la ricomposizione dell'area moderata e da tutti venisse riconosciuto qualcuno come leader". Berlusconi ha risposto così a chi gli chiedeva se fosse disposto a fare un passo indietro se questo dovesse servire a ricomporre il centrodestra con l'Udc.
Poi scherza: se mi venisse un colpo... "Credo che in questo momento sia molto difficile che questo possa esistere - ha detto il premier rispondendo alla domanda sull'eventualità di un nuovo presidente del Consiglio di centrodestra in questa legislatura -. Credo che se mi venisse un colpo il Pdl avrebbe certamente il nome di un mio successore da proporre alla Lega per continuare con questa maggioranza e con questo governo...".
Manovra da 40 miliardi? No Il presidente del Consiglio nega che vi sarà una manovra da 40
miliardi per il pareggio di bilancio. Per il premier, inoltre, "non saremo chiamati ad una riduzione di 46 miliardi l'anno, dal 2015, del debito, cosa che non sarebbe possibile, ma a una gestione accorta del debito pubblico".
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