Archiapatti: «Convinto della ripresa del diesel Noleggio ai privati ok»

Il manager: «Cresce la tendenza a rinunciare alla proprietà del veicolo: meglio i costi certi»

Valerio Boni

Per la prima volta dopo anni di crescita a due cifre, il mercato di flotte e noleggio ha fatto segnare, in questo inizio di 2019, un segno negativo, con risultati peggiori rispetto a quello registrati a livello nazionale da tutte le immatricolazioni. Non si tratta, tuttavia, di una sorpresa, quanto di un risultato atteso dagli analisti, causato sostanzialmente da due elementi: la situazione di incertezza e di confusione in cui si dibatte il Paese; gli effetti diretti e indiretti che derivano dall'introduzione della nuova normativa WLTP per valutare con criteri più vicini alla realtà i consumi dei veicoli. «Tutto ciò spiega Massimiliano Archiapatti, presidente di Aniasa (Associazione nazionale industria dell'autonoleggio e servizi automobilistici) ha portato a un'accelerazione degli acquisti nella prima parte dell'anno e a un rallentamento, in particolare di alcuni segmenti, negli ultimi mesi del 2018. Il bilancio finale ha portato comunque una sostanziale parità per il settore, che secondo le nostre stime, dovremmo replicare, magari con uno o due punti percentuali in più, nel 2019».

Il campo d'azione di Aniasa è ampio, va dal noleggio a breve termine dei turisti, a quello a lungo termine che dopo avere conquistato le aziende, sta sempre più convincendo i privati disposti a rinunciare alla proprietà del veicolo che guidano in cambio di costi certi e dell'eliminazione di tutte le noie burocratiche. Di conseguenza aggiunge Archiapatti - cresce anche la richiesta di usato ex noleggio, grazie soprattutto alla garanzia di un prodotto che ha il pregio di essere perfettamente manutenuto secondo tagliandi indicati dalla Casa, con piena certezza sul reale chilometraggio percorso di vetture giovani, visto che il 44% ha meno di tre anni di vita e, in pochi casi, si superano i 4 anni».

L'aspetto più preoccupante è invece rappresentato dagli effetti della demonizzazione dei motori alimentati a gasolio, colpiti da motivazioni che derivano più dal fanatismo che da valutazioni scientifiche. «I dati di gennaio parlano chiaro: il diesel scende del 31,4% con oltre 30mila vetture in meno immatricolate, scendendo al 41,1% di quota di mercato, oltre 14 punti in meno rispetto a gennaio 2018. Se ne avvantaggia la benzina, diventata la motorizzazione più rappresentativa del mercato, raggiungendo il 45,1% del totale». Anche in questo caso non è esclusa un'inversione di tendenza dopo i timori derivanti dai proclami, visto che l'auto alimentata a gasolio è l'unica in grado di garantire vantaggi concreti in termini di costi, ma anche di inquinamento grazie alle tecnologie più attuali, per chi percorre molti chilometri in un anno. «Si tratta solo di attendere sostiene il presidente di Aniasa perché in Germania il diesel è tornato a evidenziare un segno positivo nelle immatricolazioni generali e per il noleggio. Quindi, è lecito attendere che entro qualche mese la stessa situazione sarà replicata anche da noi e non è escluso un nuovo sorpasso sulla benzina».

Ma il mercato del noleggio non deve solo fare i conti con le crociate, con il meteo che condiziona l'andamento dei flussi turistici che affittano i veicoli e con l'avvento delle compagnie low cost; c'è un importante vuoto normativo da colmare.

«Non è più possibile rimandare una revisione del Codice della strada, ormai vecchio di oltre 25 anni.

Nel 1992 circolavano sulle nostre strade 31mila veicoli a noleggio a lungo o breve termine, oggi siamo sopra quota un milione di vetture che possono essere affittate da pochi minuti a 5 anni. Ma nel testo si cita il noleggio solo in una parte dedicata alle sanzioni amministrative...».

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