Arrestato Crivaro, il boss di 'ndrangheta amico di Azouz Marzouk

Gli agenti della mobile lo hanno fermato tra Milano e Sondrio mentre era in sella ad una Yamaha. I suoi rapporti con il tunisino marito di una delle vittime della strage di Erba e il suo ruolo nelle cosche del Comasco

Il boss di Erba Francesco Crivaro, 48 anni, è stato arrestato dalla Squadra mobile di Milano e Sondrio mentre si trovava nella zona di Morbegno. Gli agenti lo hanno fermato mentre era in sella ad una Yamaha. Ai poliziotti ha mostrato dei documenti veri appartenenti a persone calabresi. Crivaro è uno dei latitanti sfuggiti all'operazione Crimine dello scorso luglio ed è considerato uno dei fiancheggiatori della cosca di 'ndrangheta Varca, originaria di Isola Capo Rizzuto nel Crotonese e tra le principali famiglie calabresi nel territorio di Como.
Secondo i magistrati antimafia di Milano Crivaro è l'intermediario con pericolosi trafficanti albanesi, un usuraio che minaccia di violentare la moglie delle vittime, l'uomo che ha favorito la latitanza di due boss in Tunisia, e la mente che avrebbe procurato armi agli affiliati della cosca erbesesi e che si sarebbe occupato per conto dell'organizzazione dell'esportazione dei mezzi d'opera in Tunisia, insomma del traffico di macchine edili. Ma Crivaro soprattutto avrebbe messo a disposizione i locali del ristorante «Coconut» a Eupilio, sul lago di Como, intestato alla moglie, per i summit di mafia. E proprio al «Coconut» anni fa era ospite fisso Azouz Marzouk, scampato alla strage di Erba, e visto più volte (fino all'udienza preliminare del processo per strage a fine 2007) in compagnia dello stesso latitante finito oggi in manette.
Azouz (che lunedì sarà in Italia in attesa della sentenza della Cassazione, prevista per il 3 maggio), dopo l'uscita dal carcere per l'indulto, faceva il pendolare tra la Tunisia e l'Italia ed è stato condannato due volte per spaccio. Il giro di spaccio di Azouz, secondo la Guardia di finanza, faceva gola agli albanesi di Ponte Lambro, come riporta il libro «O mia bella Madu'ndrina» (Aliberti editore, http://www.ilgiornale.it/interni/mafia_e_politica/09-12-2010/articolo-id=492313-page=0-comments=1 ), ma la pista che dalla strage di Erba portava al possibile movente della droga è stata scartata sebbene, come riporta il dossier multimediale del settimanale Oggi (http://blog.oggi.it/news/2011/04/12/speciale-strage-di-erba-6-le-indagini-a-senso-unico/), con inquietanti rivelazioni e molti documenti inediti, diversi punti di contatto furono tralasciati. Come ricorda l'Ansa, infatti, Crivaro avrebbe voluto trasformare il Coconut in un locale supervip coinvolgendo nell'operazione Lele Mora e lo stesso Azouz. Il progetto non andò mai in porto, ma quella resta una frequentazione pericolosa per Azouz, se è vero, come risulta agli atti dell'inchiesta, che in un passo delle intercettazioni (successive alla strage di Erba) su Pasquale Varca, arrestato nella maxioperazione anticrimine dell'estate scorsa in Lombardia (quella nella quale invece sfuggito Crivaro) e capo della «Locale» di Erba di cui faceva parte il boss Franco, cui accenna alla sottrazione di una partita di 550 chili di cocaina al clan albanese, e ne teme la vendetta.

«Ci rendiamo conto che ci stiamo mettendo contro, gente - che questi qua non hanno scrupoli - dice - che vengono vi prendono i piccolini e li fanno pezzi-pezzi». Non è escluso che il suo arresto possa aprire nuovi scenari investigativi sulla strage.

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