Giampaolo Prearo, un editore "militante" al servizio dell'Arte

In oltre 50 anni di attività ha pubblicato importanti monografie e "libri d'artista" sui maggiori autori del Dopoguerra

Giampaolo Prearo, un editore "militante" al servizio dell'Arte
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La storia dell’arte non è fatta solo dagli artisti, ma anche da tutti coloro che, per passione e dedizione, hanno creduto e investito nella ricerca attraverso relazioni, la pubblicazione di testi e il sostegno alle mostre. Tra questi c’è il milanese Giampaolo Prearo, editore d’arte da oltre cinquant’anni, autore di monografie e libri d’artista rimaste pietre miliari sull’arte del Dopoguerra. Negli ultimi anni, ha trasferito la sua sede milanese nel grande spazio di via Moneta, a pochi metri dalla Pinacoteca Ambrosiana, oggi un centro culturale, periodico palcoscenico per la presentazione di libri, mostre e incontri con gli autori. Quello di Prearo rappresenta un contributo prezioso alla storicizzazione di un mondo dell’arte che oggi, nella bulimìa della civiltà digitalizzata, consuma prodotti artistici o sedicenti tali alla velocità della luce. La sua azione “dura e pura” fino a adesso ha viaggiato su un triplo binario: l’edizione di importanti monografie e “libri-opera” dei maggiori artisti del Dopoguerra, la promozione sempre attenta dei talenti emergenti nel panorama nazionale e internazionale, la pubblicazione di una collana storica che si avvale del contributo dei maggiori critici dell’arte.

Al primo gruppo appartengono i libri della collana curata da Achille Bonito Oliva, come la monografia su Piero Manzoni con testi di Germano Celant, quella su Mimmo Rotella con testi di Tommaso Trini, quella su Giulio Turcato, Gianni Dova, Mimmo Germanà, Gianni Bertini, Cesare Berlingeri. Tra le opere di maggior pregio della Prearo Editore figurano anche “libri d’artista” che fuoriescono dallo stereotipo del prodotto editoriale per diventare essi stessi, in edizioni limitate, oggetti d’arte da collezione. Queste opere, come è nella grande tradizione del libro d’artista di matrice futurista, rappresentano una testimonianza diretta dell’artista, fondendo l’elemento critico e testuale a quello “artigianale”, contenuto e contenitore di un’opera inedita. Vi appartengono libri capolavoro come quello sul compianto fotografo Giovanni Gastel, e poi su Mario Ceroli, John Baldessari, Catherine Millet, Agenore Fabbri, Ugo Nespolo, Andrea Cascella, Fernando De Filippi. Alla collana “Preariana” sulla teoria dell’arte, appartengono invece numerosi testi che fotografano con taglio critico i momenti salienti dell’arte del Dopoguerra, come il saggio sulla body art “Il corpo come linguaggio” di Lea Vergine, “Nuovo Realismo” a cura di Pierre Restany, “La critica d’arte come arte della critica” a cura di Achille Bonito Oliva.

Proprio con il critico Bonito Oliva, storico amico e interlocutore di Prearo, concludiamo questo ritratto: “Giampaolo Prearo è uno dei pochi casi di editoria d’avanguardia capace di documentare l’arte internazionale di ricerca dagli anni sessanta fino ad oggi.

Mentre altre case editrici, per salvare il proprio bilancio, hanno svolto un lavoro di piccolo cabotaggio, pubblicando spesso cataloghi su committenza, Prearo ha preferito un ruolo da protagonista con scelte personali di autori e movimenti, riguardanti l’intero sistema dell’Arte”.

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