Roma - "Raimondo Vianello era un uomo eccezionale e un artista eccezionale". Pippo Baudo è commosso al telefono con l’Ansa a ricordare l’attore scomparso oggi a 88 anni. Attorno al grande comico si stringe tutta la televisione italiana. Fabio Fazio parla di "punto di riferimento per la televisione con la grande dote della looking camera". Paolo Bonolis, invece, lo ricorda come un grande maestro. Anche alla Camera Luca Barbareschi ha ricordato la figura del "signore della televisione": un applauso dai banchi dell’emiciclo ha accompagnato le parole del deputato Pdl.
Baudo: "Uomo immenso, mai divo" "Il nostro era un rapporto di 40 anni, mi consideravo uno di famiglia. Spesso ci siamo frequentati fuori il lavoro, da loro si stava bene e mi sentivo a casa. Aveva sempre una battuta - racconta Baudo all'Ansa - anche quando negli ultimi tempi non stava più bene, non ha mai perso il suo carattere". Qual è la sua eredità? "Lascia una maniera leggera di interpretare questo mestiere, non ha mai voluto essere divo pur essendo immenso, da lui nessuna prosopopea, nessuna autoesaltazione ma un senso della misura che oggi si è completamente perso". È il rapporto con Sandra Mondaini? "Ci vuole una vita per descrivere la finezza del loro rapporto, si prendevano in giro ma non riuscivano a fare a meno l’uno dell’altro. Sandra è stata l’ispirazione della sua vita e Raimondo per lei, devoti e solidali. Lei purtroppo sta molto male, si è spezzato oggi il cordone ombelicale che li ha tenuti uniti e questo mi addolora immensamente". Quando vi siete sentiti ultimamente? "Negli ultimi tempi non parlava più, si era come assopito, ma recentemente ero riuscito a parlarci: se mi chiami per le condoglianze anticipate - scherzò - hai sbagliato numero".
Il ricordo di Bonolis "Mi dispiace profondamente è una persona che ha vissuto tanto e che ha dato tanto a chi lo ha seguito. Muore con lui un’intera generazione. La generazione di Corrado, di Tognazzi e appunto di Vianello", ha detto Paolo Bonolis ad Affaritaliani.it. "Lo ritenevo come uno dei miei maestri. Una delle persone che ha sicuramente ispirato parte del mio comportamento, senza dubbio. Lui aveva questa sorta di comicità slow e molto inglese che mi ha sempre affascinato. Mi spiace che ci abbia lasciato - ha aggiunto - ma quello che poteva lasciarci ce lo ha lasciato intatto e se ne va in un’età importante e tutto sommato credo sia anche felice di essersene andato".
Fiorello: "Va via un maestro" "Il mio primo pensiero va a Sandra a cui mando un affettuoso abbraccio". E' la prima cosa che ha detto Fiorello nel ricordare Vianello. "Se ne è andato il maestro dell’ironia per antonomasia, più di un presentatore, un attore dal grande stile, il primo anche che con Pressing riuscì a portare il sorriso nelle trasmissioni sportive", ha ricordato lo showman. "Mi piace ricordarlo quando ai Telegatti, ogni volta che mi incontrava dietro le quinte, mi diceva, col quel suo sguardo fintamente stupito 'Ma cosa ci fai tu qui? Allora premiano proprio tutti!'. Dedico a Raimondo la mia serata di domani in teatro".
Fazio: "Aveva la dote del looking camera" "E' stato una leggenda, un punto di riferimento per la televisione con la grande dote, come Oliver Hardy, della looking camera: era sul set ma riusciva ad essere sempre un passo più in là, senza mai perdere niente di vista", ha detto Fabio Fazio, conduttore di Che tempo che fa. "Ho ammirato e ritenuto preziosa la sua grande ironia, una vera e propria dote espressa al massimo grado. Ma soprattutto - ha sottolineato Fazio - è riuscito a fare il suo mestiere stando sempre un passo più avanti guardandosi anche da fuori. Era sempre un passo distante da dove si trovava, geniale e bravissimo".
Costanzo: "Scompaiono 50 anni di amicizia" "Vianello è stata la prima persona che ho conosciuto 50 anni fa in televisione, 50 anni di vita e di amicizia che scompaiono. Mi diede l’esclusiva del suo matrimonio con Sandra nel ’62 e quando mi sono sposato è stato il mio compare d’anello". Maurizio Costanzo ha invitato "Sandra a essere forte, dopo 48 anni di matrimonio e una vita insieme non è facile accettare la perdita del compagno. Nella coppia era portatore di una sana ironia. L’unica cosa che mi piace pensare -ha concluso - è che si sia ricostituita la coppia con Ugo Tognazzi".
Filiberto: "Esempio di stile" Il principe Emanuele Filiberto di Savoia è "molto addolorato per la scomparsa di Vianello". "Tutti gli italiani ne hanno sempre riconosciuto le qualità artistiche ed umane che ne hanno fatto un esempio di uomo di spettacolo garbato, rispettoso e con uno stile che oramai si riscontra raramente nella televisione italiana di cui fu uno dei padri fondatori. Quando lo incontrai la prima volta fu una vera emozione perchè per me rappresentava un pezzo di Italia insieme all’inseparabile Sandra Mondaini, sua moglie, a cui va il mio pensiero e la mia affettuosa vicinanza. Mancherà moltissimo a tutti noi".
De Filippi: "Mi stringo a Sandra" "Per me è un gran dolore, una perdita enorme, incolmabile", ha detto Maria De Filippi all’Ansa ricordando la scomparsa di Vianello. "Il mio pensiero va a Sandra. Vorrei stringerla e dirle che le sono vicina con tutto il cuore. Il loro amore è un esempio per tutti noi insieme alla loro umanità, onestà e semplicità".
Goggi: "Diverso da tutti" "Vianello era diverso da tutti gli altri", ha detto all’Ansa Loretta Goggi raccontando che l'attore "veva una comicità poco italiana, molto molto particolare e irraggiungibile". "Non lascia eredi, nessuno l’ha potuto imitare perchè era unico", ha continuato la Goggi cui piace ricordare di Vianello "l’immensa ironia". "Quando due persone discutono, come capita a tutti, anche a me e a Gianni Brezza, tutti dicono 'ecco i Vianello': una coppia che ha rappresentato tutti. Per questo penso ora a Sandra Mondaini: so che sta molto male e immagino la sofferenza di queste ore. Con Gianni mi stringo a lei".
Barbareschi: "Un signore dello spettacolo" Barbareschi ha accolto "con grande dolore la notizia della scomparsa di Vianello". "Dire che per me Raimondo è stato un padre professionale è talmente vero da risultare riduttivo - ha spiegato il deputato Pdl - Sandra Mondaini, alla quale esprimo tutta la mia vicinanza e la mia costernazione per tanta perdita, era così amica di mia madre che con lei mi portò per la prima volta a Fregene. Raimondo e Sandra hanno rappresentato nella mia vita il mio primo contatto col mondo dello spettacolo". "La mia amicizia nei confronti di Raimondo - ha proseguito l’attore - non ha mai conosciuto zone d’ombra, essendosi anzi sempre rafforzata, alimentata come era da stima e affetto assolutamente puri disinteressati e reciproci. Sabato non potrò non essere a Milano per l’ultimo saluto a Raimondo, a questo uomo che è stato una pietra miliare nella storia della nostra televisione e, attraverso essa, di tanti milioni di italiani". "Non omnis moriar, scriveva Orazio: anche lui sicuramente non del tutto è morto - conclude Barbareschi. Di lui ci resteranno per sempre, a testimonianza della sua grandezza, i suoi film, le sue comparse televisive, le sue gags, la sua signorilità e compostezza, oggi così assenti nel mondo falsamente patinato dei vip, avulso come era da ogni spasmodico desiderio di sovraesposizione, scevro da pettegolezzi, scandali ed inciuci".
Boncompagni: "Sempre spiritoso" "Sempre spiritosissimo, allegro, divertente, di qualità, mai volgare".
Così Gianni Boncompagni ha ricordato Vianello. "Sono dispiaciutissmo - ha detto Boncompagni a Ign, testata on line del gruppo Adnkronos - Era mio vicino di casa a Roma. Era un po' che non lo vedevo, da quando stava a Milano. Ma stava bene".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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