Attività sportiva motore del benessere. E le donne sono in prima fila

Oltre 8,5 milioni le persone che si allenano. Ma la sfida è incoraggiare tutti all'equilibrio psicofisico

Attività sportiva motore del benessere. E le donne sono in prima fila
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Non solo fa stare bene chi lo pratica, ma produce anche effetti benefici sull'intera società, con un impatto che è insieme individuale e sociale. Lo sport è davvero un veicolo di benessere a 360 gradi. In una società sempre più attenta ai valori dell'inclusione, lo sport è peraltro un forte promotore della parità di genere.

In Italia riferiscono i dati Censis - le donne che fanno sport sono oltre 8 milioni e mezzo e costituiscono il 43,3% del totale degli sportivi. Tuttavia, considerando che le donne sono il 51,1% della popolazione, emerge il permanere di un divario di genere nello sport che si è andato progressivamente assottigliando negli ultimi anni, grazie anche ai valori di inclusione promossi da diversi enti pubblici e privati. Tra questi ultimi, si annoverano in particolare i centri fitness e le palestre che fanno dell'accoglienza e dell'accessibilità un punto di forza.

Al riguardo, nel panorama italiano spicca la realtà di FitActive, la catena fondata e guidata dal Ceo Eduardo Montefusco, che ha lanciato un fitness di nuova concezione, accessibile a tutti con alti standard di qualità e con la possibilità di effettuare allenamenti personalizzati, 24 ore su 24. L'attenzione alle donne e all'abbattimento degli stereotipi di genere rientra proprio tra i pilastri dell'esperienza offerta targata FitActive. A oggi, in Italia, il 29,2% delle donne con più di tre anni pratica almeno uno sport (venti anni fa era il 23,3%), e di queste 6 milioni e mezzo (il 21,8%) lo fanno con continuità (due decenni fa era il 15,7%).

A queste si aggiungono quasi 9 milioni di donne, il 30,2% del totale, che, pur non praticando sport, fanno qualche attività motoria, per un totale di circa 17 milioni e mezzo di italiane sportive. Da questa pratica restano ancora escluse 12 milioni di donne (40,6% del totale) e si comprende dunque la necessità di promuovere le buone pratiche in grado di incoraggiare una sempre maggior partecipazione femminile, con conseguenti benefici per l'intera società.

La donna che fa sport attesta il Censis - non sta solo meglio nel fisico e nella mente, ma è anche meglio inserita nella società: lavora, studia, guadagna più di chi non fa esercizio fisico, ed è più moderna, in quanto aderisce a stili di vita e modelli di comportamento più evoluti e sostenibili.

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