
Egregia dottoressa buongiorno! Ho trovato il coraggio di scriverle, dopo averci pensato su tanto, ma tanto. Mi chiamo R.G. ho 33 anni, faccio l’operaio, lavoro sulla catena di montaggio, in una fabbrica di Cuneo. Le scrivo perché ultimamente litigo con la mia ragazza, una collega più giovane che frequento da qualche mese, si chiama Gelsomina, 26 anni. Litighiamo per un motivo assurdo. Siccome non disponiamo di un luogo vero e proprio dove incontrarci a fare l’amore, ci arrangiamo come possiamo in auto, ma anche nei parchi. Gelsomina ama molto la natura, perciò anche in inverno, dunque in queste settimane, mesi, gradisce appartarsi ai giardinetti vicino a casa di sua nonna, tardi, in modo che nessuno ci veda. Ora, a parte che fa molto freddo e non riusciamo ad avere un po’ di «privacy» (facciamo l’amore stando vicini coi i cappotti addosso), questa situazione mi pare molto assurda e da «fanatici». Io preferisco andare in auto, perché comunque coi vetri appannati non ci vede nessuno, anche se una volta siamo stati identificati dalle forze dell’ordine. Ecco, brevemente, le ho descritto la situazione: vorrei stare nella vettura, ma lei invece all’aperto, perché ama, come le dicevo, vedere intorno le piante, sentire il profumo dei fiori. Molto romantico ma... Insomma, vista questa differenza di vedute io e Gelsomina non ci incontriamo più da qualche tempo. Andiamo a prendere il caffè coi pasticcini in piazza, ma quando le faccio capire che vorrei andare in auto con lei allora non mi parla più e vuole che l’accompagni a casa. Un mio amico dice di accontentarla io però ho anche mal di schiena, stare ai giardinetti mi fa male. Gentile dottoressa, come posso uscire da questa situazione: o in «camporella» o niente...? La ringrazio per la sua attenzione. Spero in una risposta che mi aiuti veramente. La saluto cordialmente.
R.G.
Caro R.G., a parte il fatto che vi auguro di poter trovare un vero posto per i vostri incontri, munito di muri, porte che si chiudono e temperatura adeguata (anche, banalmente, per una questione di pudore e sicurezza). Ma non vedo dove stia il problema, nel frattempo, di accontentare la sua Gelsomina.
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