La bufera su Bergoglio, pagliacciata manette a Messina Denaro e Google: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: il cerchio magico del Papa, la premier che si dimette e Letizia Moratti

La bufera su Bergoglio, pagliacciata manette a Messina Denaro e Google: quindi, oggi...
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- Non poteva mancare, nella cattura di Matteo Messina Denaro, il mistero delle "scatole vuote". Pare che nel secondo covo abbiano trovato questi scatoloni e pensano siano state fatte sparire delle carte. Prove? Per ora nessuna. Ma siamo al solito ritornello stile agenda rossa, carte di Riina scomparse e via dicendo. Quando catturiamo qualcuno, ci deve essere sempre un qualche mistero. Però mi chiedo, senza polemiche: ma se eravamo alla caccia dei covi con tutti i loro segreti, non era meglio non rendere pubblico l'arresto del boss?

- Nuova Zelanda, la premier si dimette: "Non ho abbastanza energie". Coraggiosa? Forse. Eroina? No. Solo una persona che non regge la pressione e che fa una scelta. Fine. Santificarla mi pare esagerato.

- Joe Biden e gli Usa intendono aiutare l'Ucraina a riprendersi la Crimea. Ora: Putin se l'è presa senza diritto e tutto il resto, se volete. Ma era il 2014. La cosa si è stratificata come tante altre nel mondo. Non mi sembra il caso di fare scoppiare un putiferio per ridare la Crimea a Zelensky. O sbaglio?

- Domanda: il nostro governo, e soprattutto la Lega, fornirebbero armi a Kiev se decidesse di attaccare la Crimea?

- Capezzolo libero su Facebook e Instagram: Meta si appresta a togliere il blocco. La faranno passare come roba di parità tra sessi, e va bene. Ma alzi la mano il birichino che non è contento.

- Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, annuncia interventi contro la pubblicazione delle “carte” sui giornali a inchiesta in corso. Già mi immagino domani i colleghi sbraitare per l’attacco alla libertà di stampa. Ma sono tutte stupidaggini: del “diritto di cronaca”, dal 1992, ne abbiamo ampiamente abusato. È ora di tornare a un po’ di civiltà giuridica.

- Va bene tutto. Va bene rinnegare la propria storia e andarsene col Terzo Polo. Però che Letizia Moratti dica di non essere stata mai “entusiasta” della Giunta di Attilio Fontana, in cui ha accettato un ruolo nel pieno periodo covid, mi pare esagerato pure per chi non disdegna di sputare nel piatto in cui ha mangiato.

- La Germania, il Paese che più di tutti ha frenato sulle sanzioni al gas, ora mette il freno pure sull’invio di ulteriore armi e tank a Kiev. Berlino, dice il Presidente Steinmeier, sostiene l’Ucraina “al meglio delle sue possibilità. Che significa anche: non ci impiccheremo a qualsiasi costo.

- Ho letto questa intervista ad uno dei professori della figlia di Matteo Messina Denaro. Dice: “Mi ricordo che Lorenza si avvicinò alla cattedra e mi disse: 'professoressa, tutte le volte che lei parla di mafia, antimafia e legalità, io voglio uscire dalla classe e non voglio partecipare alla manifestazione che il Preside ha organizzato contro la mafia’. Le chiesi poi il motivo in privato e lei mi disse che per noi Matteo Messina Denaro poteva essere un boss, uno stragista, un criminale, un uomo terribile, per lei era sempre suo padre. Queste parole io non le ho mai dimenticate”. Da brividi.

- Google licenzia a raffica un sacco di persone assunte durante il Covid per mantenere i ricavi elevati. È il capitalismo, signori. E funziona così nel bene e nel male. Quello che mi infastidisce è la mail zuccherosa del Ceo Alphabet Sundar Pichai in cui si dice “profondamente dispiaciuto” dei licenziamenti. Una cosa del genere la capisco in una azienda di piccole dimensioni, familiare, che non riesce a tirare a campare. Non in una multinazionale da ricavi miliardari.

- Ho visto il video di Matteo Messina Denaro con le manette dentro la stazione dei carabinieri di San Lorenzo a Palermo. Scusate: ma il magistrato non aveva detto che l’immagine del superlatitante portato in carcere senza manette era il simbolo della grandezza della democrazia liberale? Quindi in quel video andato in onda su tutte le tv, gliele hanno tolte solo per fare scena? Se è così, sembra più una pagliacciata.

- Il cardinal Gerhard Ludwig Müller attacca a testa bassa papa Bergoglio, dopo le bordate arrivate dal segretario di Ratzinger, Gaenswein. Dice: “Vi è una sorta di cerchio magico che gravita attorno a Santa Marta formato da persone che, a mio parere, non sono preparate dal punto di vista teologico”. E ancora: ”in Vaticano sembra che ormai le informazioni circolino in modo parallelo, da una parte sono attivi i canali istituzionali purtroppo sempre meno consultati dal Pontefice, e dall'altra quelli personali utilizzati persino per le nomine dei vescovi o dei cardinali”. Muller accusa il papa di aver provocato dolore eliminando la messa in latino.

Parla delle migrazioni come di un fenomeno che giustamente alcuni politici vogliono frenare (il contrario di Bergoglio, in pratica). Sostiene che l’Europa pare la succursale di Davos. Dire che la Chiesa è dilaniata è forse poco.

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