È nato l'asse Conte-Salis, Bye Bye Biden e Serena Bortone: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: i dem scaricano il presidente Usa, Emmanuel Macron cerca l'inciucio e Vannacci

È nato l'asse Conte-Salis, Bye Bye Biden e Serena Bortone: quindi, oggi...

- La Rai sanziona Serena Bortone e lei farà ricorso. C’è poco di cui sorprendersi: in tutte le aziende del mondo se fai fare pubblicamente una figuraccia al tuo datore di lavoro, magari sostenendo tesi al limite dell’insostenibile, vengono naturalmente presi dei provvedimenti. La censura, la “punizione” e Telemeloni non c’entrano un fico secco. Che poi sei giorni di sospensione non sono nulla.

- Biden viene a spiegarci che il motivo per cui è parso rincoglionito sul palco al dibattito con Trump sta tutto nel fatto che fosse “stanco”. Il che potrà anche far credere a qualcuno che non sia rimbambito, ma tutto sommato cambia poco: un presidente, ad un appuntamento così importante, non può arrivarci addormentato. Oppure mi volete dire che c’è il rischio che si faccia un pisolino nella Situation Room?

- La sinistra di Pd, M5S e Avs comincia a creare la coalizione del futuro per dare l’assalto alle destre. E qual'è la prima battaglia che porteranno avanti? Il salario minimo, nel Paese in cui gran parte dei contratti sono determinati dai contratti collettivi nazionali e ben al di sopra del limite che vorrebbero imporre. Grande idea per continuare a perdere.

- Il Gip militare archivia il generale Vannacci dalle accuse di incitamento all’odio razziale, a commettere reati o a disobbedire alle leggi. Era scontato? No, perché con i giudici non puoi mai stare tranquillo. Era logico? Sì. Perché il libro del generale sarà scritto così così, sarà stato fuori luogo, quello che volete: ma dentro no c’è niente di “razzista” nel senso del Mein Kampf. Siamo alla seconda querela che finisce in un buco nell’acqua. Bene così.

- Ieri vi abbiamo segnalato il fatto che i finalisti del premio Strega sarebbero stati “vestiti” da cinque grandi case di moda. Sorridevamo all’idea di vedere Chiara Valerio in abito di lusso. Oggi pare che ne sia nata una polemica tanto che gli autori hanno replicato a chi ha osato criticare questa scelta, ovviamente legittima. C’è chi s'è trincerato dietro il no comment (Dario Voltolini), chi ha ironizzato (Donatella Di Pierantonio), chi s’è chiesto quale sia il dolo (Paolo Di Paolo) e poi c’è appunto la Valerio. La quale non riesce a svestire l’abito dell’intellettuale neppure quando si parla di cose poco serie. Dice: "Perché dovrebbe essere negato il legame tra cultura e mercato?”, ricordando che Jean Cocteau in una pubblicità invitava a comprare un televisore. "Se lui vendeva televisori, che male c'è ad accettare un vestito?”. Chiara, anche meno dai…

- Avete sentito l’inno ufficiale degli antifascisti francesi contro Le Pen e Bardella? Che i rapper francesi diano della cagna putt*** a Marine Le Pen, o che inneggino all’omicidio di Jordan Bardella, non sorprende. Chi si scandalizza non conosce forse la violenza media dei testi rap e trap. Il dramma semmai è un altro. Ovvero la reazione dei giornali italiani alle orripilanti offese sessiste rivolte a Marine e alla nipote Marion. Per Repubblica la vera notizia sono “i canti nazi della destra” mentre nel titolo le minacce dei rapper diventano una banale “risposta” alla destra. La strofa “Se i fasci passano uscirò come un grande calibro” diventano semplici “parole molto forti”, senza indignazione alcuna. Per il Fatto Quotidiano, invece, il brano del collettivo rappettaro sarebbe un banale invito ad andare a votare. A leggere il titolo, pare una sinfonia di Beethoven. Breve riflessione: secondo voi cosa sarebbe successo se avessero definito Elly Schlein una cagna putt***?

- Il presidente della Comunità ebraica milanese mette un punto chiaro sulla questione dell’inchiesta di Fanpage: vi sentite protetti da Fdi? “Direi di sì, sia per quanto ha fatto in passato per quanto sta facendo ora”. Anche perché, fa notare, Avs “non ha mai condannato l’attacco del 7 ottobre”. Applausi.

- Quindi il Movimento Cinque Stelle, quello che doveva superare la destra e la sinistra, quello che "Mimmo Lucano ha fatto affari coi migranti", quello dei "taxi del mare", finirà forse nel gruppo The Left al Parlamento europeo. In pratica ci ritroveremo Giuseppe Conte insieme a Ilaria Salis, più Carola Rackete. L’avvocato del popolo sarà avvocato dell’okkupante abusiva. Almeno adesso sappiamo che c’è un movimento più a sinistra del Pd ed è il grillismo. Che brutta parabola la tua creatura, caro Beppe Grillo.

- Emmanuel Macron fa sapere che i centristi di cui è capopopolo (non così amato, ormai) non governeranno mai con i radicali di Mélenchon. La dichiarazione serve a tranquillizzare i suoi alleati che, dopo le tante “desistenze” nei colleghi hanno già l’orticaria all’idea di veder prevalere gli antisemiti di La France Insoumise. Hanno accusato Emmanuel di aver fatto un testacoda, firmando accordo con quella sinistra che fino a ieri definiva il male al pari della destra. E così ha provato a mettere una pezza. Cosa significa, tutto questo? Due cose. Primo: che il Fronte Popolare anti Le Pen si è già spaccato, nel giro di un amen, il che dimostra come mettersi insieme al solo scopo di non far prevalere Bardella non si traduce mai in una maggioranza capace di governare. Secondo: che sono iniziate le manovre per portare al governo un “Draghi d’Oltralpe” che esclude la destra estrema e la sinistra estrema. Può funzionare? Certo, come numericamente funzionerà in Europa l’esclusione dei conservatori di Meloni. Ma non fa altro che “spostare” in avanti il problema: Le Pen potrà urlare al complotto, al tradimento del volere elettorale, e porterà ancora più acqua al suo mulino. Cioè il sogno di farsi eleggere nel 2027 presidente della Repubblica. Occhio, centristi, perché così rischiate di scavarvi da soli la fossa.

- I democratici mollano Biden. I suoi “confidenti” fanno sapere al New York Times che sta valutando se continuare o meno la corsa alla presidenza. Gli amici editorialisti lo hanno seppellito, politicamente parlando.

Joe ormai è al capolinea: che resti in sella o meno, il portavoce giura che sono tutte bufale, non vincerà mai. Se “fonti della Casa Bianca” lo danno già per sostituito da Kamala Harris vuol dire che lo considerano ormai bruciato. Ciao Ciao, Joe.

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