Casa Camperio, tra Milano e l’Oriente

Un salotto elegante a due passi da Cordusio, che da poco più di un anno propone una cucina fine dining accogliente e intima, nella quale la tradizione italiana (e meneghina) si incontra con i Giappone. Piatto bandiera il Ramen all’italiana, servito con forchetta e cucchiaio e non con le bacchette. Interessante anche il bar, curato dal padrone di casa Andrea Lascatti Busato

Casa Camperio, la Bar Room
Casa Camperio, la Bar Room
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Il centro di Milano, almeno in lungo tratto tra il Duomo e il Castello, è sempre stato un po’ un triangolo delle Bermuda gastronomico, un’area in cui per molti anni era molto difficile imbattersi in proposte di qualità e che non fossero rivolte solo a turisti frettolosi. Per fortuna da qualche anno le cose stanno cambiando soprattutto nella zona di Cordusio. Qui, nella parte meno in vista, nella tranquilla via Camperio, c’è da poco più di un anno un progetto molto interessante che si chiama Casa Camperio: un salotto di design in cui cucina di buona qualità e mixology vanno a braccetto. E sì, non è una novità assoluta. Ma devo dire che in questo caso gli esiti sono superiori alla media e si sta davvero bene. La cucina, che si avvantaggia della consulenza di Roberto Conti, già stellato al Trussardi alla Scala, è guidata nel quotidiano da Giuseppe Giovenco, poco più che trentenne, che si districa agevolmente tra una milanesità mai vernacolare e avvertibili echi orientaleggianti. Il tutto con una riconoscibile attenzione alla stagionalità e alla qualità della materia prima. L’unico consiglio che mi sentirei di dare è quello di avere più coraggio di trovare una propria identità evitando di scimmiottare certi cliché del fine dining, come si intuisce qua e là nel percorso. Ma il progetto è all’inizio e c’è tutto il tempo per crescere.

Casa Camperio, i sushi rolls
Casa Camperio, i sushi rolls

Il menu è pensato per essere condiviso ed è suddiviso in due parti, quella classica e l’orientale, che si possono ovviamente mixare. Io mi sono concentrato più sulla prima, e dopo una piacevole serie di snack, tra i quali ho apprezzato particolarmente una sorta di Pizza in forma liquida, una Tartelletta di pasta wonton con brunoise do cardoncelli, un Nigiri di capasanta con riccio di mare, polvere di pompelmo bruciato e granita d pompelmo e un Uovo, parmigiano e tartufo, sono entrato nel vivo con Ostrica e scalogno, con un’Impepata di cozze racchiusa in una pasta stampata in 3d con gel di pepi e salicornia e un Carciofo in barigoule con una salsa olandese di piacevole acidità resa più elegante e affilata con l’uso del caffè e del dragoncello. Uno dei migliori assaggi della serata.

Casa Camperio

Poi arriva in tavola un piatto che in qualche modo riassume la ricerca gastronomica di Casa Camperio: il Ramen all’italiana, un tagliolino con brodo dashi, rape leggermente fermentate, capasanta giapponese, gambero rosso di Mazara, fungo enoki, pancia di maiale croccante, servito con forchetta e cucchiaio e senza bacchette a sottolineare la lettura “autarchica” di questo piatto giapponese. Interessante riflessione. Quindi un Risotto aglio olio e peperoncino, con acqua al prezzemolo, buono ma già un po’ visto e, come ultimo piatto salato, un Piccione in doppio servizio, dapprima in civet con cardamomo, tabacco, vermouth chiarificato con la parte esterna della fava di cacao, poi come petto e filetto al cioccolato in salsa ponzu ed erba cipollina. Infine il dolce: Tra il dolce e il salato, una bufala caramellata con olio al cacao, cappero, foglia di capperi e gruè di cacao.

La sezione giapponese, che non ho provato, prevede una selezione di sashimi e dei rolls.

I prezzi: snacks tra gli 8 e i 45 euro (quelli del Carpaccio di wagyu), antipasti tra i 20 e i 28, primi tra i 18 e i 28, secondi tra i 32 e i 45.

Il servizio è piacevolissimo, gestito dal padrone di casa Andrea Lascatti Busato, che si occupa personalmente anche del cocktail bar, che è un po’ il fiore all’occhiello del locale, con dodici signature drink a 16 euro oltre naturalmente alla possibilità di assaggiare un’ottima versione dei principali classici (14 euro). La cucina è a vista. Il design degli interni è elegante ed è arricchito da una selezione di mobili originali americani degli anni Sessanta e pezzi della collezione di Luciano Botta, che fanno di Casa Camperio un mix and match di stili novecenteschi. Oltre alla sala principale un po’ appartata c’è una Bar Room che richiama le atmosfere di un circolo.

E nella bella stagione si può approfittare del giardino.

Casa Camperio, via Giulini 6, Milano. Prenotazioni allo 0245484460, su OpenTable e su info@casacamperio.com. Aperto dal lunedì al venerdì a pranzo e a cena (e fino a tarda sera), il sabato solo la sera. Chiuso la domenica

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