"Ci ha violentato nell'animo". L'affondo del generale dell'Aeronautica sulla Littizzetto

Il generale Tiziano Tosi, pilota militare e comandante, ha scritto una lunga lettera all'attrice facendosi portavoce dei parenti delle vittime dell'Aeronautica: "Abbia almeno il coraggio di chiedere scusa"

"Ci ha violentato nell'animo". L'affondo del generale dell'Aeronautica sulla Littizzetto
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Le parole di Luciana Littizzetto continuano a generare indignazione. Logica vorrebbe che non si dovrebbe continuare a discutere del caso, ma chi l'uniforme la porta e l'ha portata, chi ha visto padri, fratelli, madri e sorelle rientrare in Patria in una bara o con addosso gli evidenti segni della guerra, non riesce a voltarsi dell'altra parte. Lo spiega bene il Generale di Squadra Aerea in congedo Tiziano Tosi, che ha prestato per tutta la vita servizio su velivoli F-104 Starfighter presso il 9° Stormo "F. Baracca" come pilota militare. Ha ricoperto numerosi incarichi di Comando di unità dell'Aeronautica Militare e della Nato, ha comandato il 10° Gruppo Caccia Intercettori ed è stato anche, tra le altre cose, comandante del 4° Stormo Amedeo D'Aosta di Grosseto. Ha partecipato a operazioni nella ex Jugoslavia, in Kosovo, in Iraq, in Afghanistan ed in Libia. È un militare che sa cosa vuol dire indossare l'uniforme ed è comprensibile che sapere che una persona, davanti a milioni di persone, ha detto che "noi italiani non siamo capaci di fare le guerre, facciamo cagarissimo a combattere", sia per lui motivo di fastidio.

"Sig.ra Littizzetto, sono il Presidente Nazionale dell’Associazione delle Famiglie dei Caduti e dei Mutilati dell’Aeronautica ed ammetto che non seguo molto le trasmissioni televisive di un certo tipo", scrive il generale Tosi nella sua missiva, sottolineando che "signora" non è "appellativo di riguardo ma semplice riferimento all’essere lei registrata in anagrafe come individuo di sesso femminile che ha abbondantemente superato l’età sinodale". Proprio perché non segue la trasmissione in cui sono state pronunciate quelle parole, dice, "solo in ritardo ho avuto notizia delle sue espressioni di ... 'comico apprezzamento' verso i militari italiani". Per quanto Tosi scrive di capire "che certe espressioni e una miserevole comicità possano richiamare tanti poveri di spirito e far aumentare così gli indici di ascolto", si chiede "perché infangare così gratuitamente una certa sacralità", con quelle parole, dicendo che facciamo "cagarissimo".

"Lei ha violentato nell’animo e infangato i sentimenti più profondi di tutte quelle vedove, quei genitori, quei figli che nel proprio intimo piangono la scomparsa di propri cari in divisa, caduti in servizio per mantenere fede con onore a un sacro giuramento prestato e la cui sacralità, evidentemente, non è proprio nelle sue corde e nel suo orizzonte", scrive ancora Tosi. Oggi, negli archivi della sua associazione, fondata nel 1937 per dare aiuto e supporto alle famiglie dei caduti, sono custodite più di 12.000 cartelle di persone decedute o mutilate appartenenti esclusivamente all'Aeronautica Militare, che è un'Arma "piccola" rispetto alle altre. "Pensi solo un attimo a quanti ragazzi sono morti negli anni vestendo l’uniforme di una delle Forze Armate Italiane e su tutti lei è riuscita a stendere quello sprezzante velo di 'cacca'", dice Tosi rivolgendosi a Littizzetto e proseguendo dicendo che la vorrebbe vedere "a trovare la sfrontatezza di dire in faccia a una vedova o a un figlio o a una mamma che il loro marito, papà e figlio ha fatto 'cagarissimo'".

È facile, riflette, "sparare una battuta così vergognosa da dietro una telecamera ed un microfono, senza confronto e nella cuccia miserevole e complice di un accondiscendente studio televisivo". Ma se è davvero convinta di quello che ha affermato, è la sfida lanciata dal Generale, "tiri fuori quelle palle che mi dicono lei invochi tanto spesso in altri, ed abbia il coraggio di ripetere ciò che ha detto davanti alla bara ed in faccia ai familiari del prossimo militare che cadrà (Dio non voglia, ma purtroppo statisticamente accadrà) in ​una missione di pace in un Paese lontano ed inospitale". Come Generale e Comandante, Tosi sottolinea che lui tante volte ha "dovuto incrociare lo sguardo perduto nel nulla di quei parenti, troppe volte ho sentito la bruciante impotenza di non riuscire ad alleviare quella pena e quando è successo anche a me non c’è stato nulla che mi abbia aiutato".

Quindi, Tosi ha invitato Littizzetto alle cerimonie militari di commemorazione per vedere con i suoi occhi "quanto amore e quanta ammirazione c’è verso chi ha avuto il coraggio della sofferenza e del sacrificio per un ideale e per dei valori che da soli riempiono un’intera esistenza". Quello del Generale è un invito concreto, per dimostrarle che quel suo "cagarissimo" diventerà "per lei, un enorme e pesante mantello di vergogna. Ma se non vuol fare tutto questo, abbia almeno il coraggio di chiedere scusa ammettendo di aver detto una ciclopica bestialità".

Tosi non ha parlato del valore dei militari nella lunga missiva, della lealtà e della dedizione di chi indossa l'uniforme. E la conclusione è quanto mai dura nei confronti dell'attrice: "Fra persone educate, lasciandosi, ci si saluta, io lo farò quando lei troverà quel coraggio che le ho invocato".

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