Cosa deve dirci Apostolico, la guerra inutile e Hamas: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: la guerra in Israele, l'Iban del Colosseo e il video del coro Cgil contro Meloni

Cosa deve dirci Apostolico, la guerra inutile e Hamas: quindi, oggi...
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- Si fa fatica a riassumere una giornata così. Mi pare che, nel vortice di informazioni che arrivano sulle scrivanie dei giornali, siano alcune quelle da tenere bene a mente. Primo: l’assalto di Hamas non è stata una scorribanda, ma un’azione militare ben congegnata e che forse ancora può riservare delle sorprese. Secondo: la guerra durerà a lungo, forse più di quanto ci attendiamo. La presenza di ostaggi complica le cose e stavolta non basterà rispondere ai missili con altri missili. Terzo: il conflitto rischia di allargarsi al Libano, all’Iran, alla Cisgiordania. Prevedo guai.

- Tanti gli israeliani morti con doppia cittadinanza. Altri sono ancora ostaggi. Il che significa che gli Stati come Usa, Germania e tanti altri saranno in qualche modo direttamente coinvolti da quanto succede vicino alla Striscia di Gaza. E non è mai una buona notizia quando in tanti devono mettere bocca in un conflitto in corso.

- L’11 settembre morirono 2.977 persone. Ad oggi in Israele siamo già a quota 700, ma andranno aumentando. È solo per darvi l’idea di quanto questi due eventi siano drammaticamente vicini per impatto sulla storia del mondo.

- Tutte le guerre sono stupide. Ma questa appare la più idiota di tutte, fomentata solo da vecchi rancori religiosi e ideologici. Conquiste di territori? Nessuna. Conquiste di zone economicamente utili allo sviluppo? Zero. Solo morti, mille morti inutili. E altri ne verranno.

- Non ne faccio un discorso pacifista. So bene che la guerra è una costante della vita dell’uomo. Però guardo i video dei ragazzi che scappano dalle armi, le foto dei bambini chiusi nelle gabbie come conigli, delle bombe che cadono, i corpi maciullati, le vite spezzate, gli orrori sui corpi. Una volta che la vita finisce, finisce (al netto dell’aldilà). Quale valido motivo esiste interromperla così presto?

- E adesso arriviamo a noi. Meloni pubblica un video ripreso sulla metro di Roma in cui i militanti della Cgil intonano l’inno “Meloni è una p***”. Landini prende le distanze, ma poco importa. Mi aspetto domani almeno tre editoriali su Repubblica, La Stampa e Corriere della Sera delle indignate speciali che ogni volta sbraitano al femminismo. Mi metto comodo.

- Tra tutte le foto di guerra che esistono, Repubblica sceglie il tizio col monopattino elettrico davanti a quattro copertoni in fiamme. Seri?

- Spunta il terzo video del giudice Iolanda Apostolico e noi lo avevamo detto: è nei guai perché adesso ne usciranno a iosa di questi filmati. La cosa che ormai appare certa, e che neppure un cieco potrebbe non vedere, che lei in quella piazza c’era perché ne condivideva i temi. Dunque? Dunque è arrivato il momento che parli e spieghi esattamente come stanno le cose. Perché era lì? Come può garantire la sua imparzialità? Ha condiviso i cori contro la polizia? Sapeva che lei, esponente di un potere dello Stato, era in piazza contro un altro potere dello Stato? Poi magari potrà fare le opportune valutazioni.

- Piccolo momento per Landini, secondo cui nella piazza della Cgil c’erano quelli che “pagano le tasse”. Gran parte degli iscritti al sindacato sono pensionati o lavoratori dipendenti, molti del settore pubblico. Forse Landini non sa che se nel mondo non esistessero gli imprenditori, piccoli o grandi, non ci sarebbe lavoro per gli operai.

Quindi sarà pur vero che i dipendenti “pagano le tasse”, così come i pensionati, ma solo perché qualcuno permette loro - con inventiva e rischio d’impresa - di avere un mestiere o una pensione per portare la pagnotta a casa. Claro?

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