Cinque Terre, Costanzo Show, libri. Dario Vergassola: "Non ho mai smesso di frequentare il bar"

Comico, scrittore e attore, Dario Vergassola che racconta il suo rapporto con il denaro e gli investimenti al ilgiornale.it. "Zelig è stato il trampolino, mi ha cambiato la vita"

Dario Vergassola
Dario Vergassola
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Regalare una risata è un talento raro e prezioso. Dario Vergassola lo possiede dalla nascita e ne ha fatto una vera e propria arte. Un grande comico e abilissimo narratore, scrittore e attore, capace non solo di fare o dire cose divertenti ma soprattutto di rendere divertenti le cose. Vergassola ha anche un lato razionale si racconta ai lettori de Il Giornale.it.

Come ha avuto inizio la sua carriera?

"Tutto comincia nelle periferie di La Spezia, la mia città. Non sono nato ricco, come tanti miei concittadini lavoravo come manovale presso l'arsenale della Marina Militare. Nel tempo libero avevo l'abitudine di andare al bar con gli amici, portandomi sempre dietro la mia fidata chitarra. Tra battute e canzoni divertenti in breve divenni il "battutaro rompiscatole del quartiere". Mi piaceva e decisi di spingermi oltre.

Poi è arrivata la televisione.

"Di lì a poco mi ritrovai catapultato nel mondo del cabaret. Sbarcai a Zelig, un' esperienza straordinaria che mi è molto cara. Dopodiché vinsi il Festival di San Scemo, dedicato alle canzoni demenziali. La vera svolta nella mia carriera di comico e cabarettista emergente arrivò quindi con l'incontro con Maurizio Costanzo. Mi cambiò letteralmente la vita. Grazie al grande padrone di casa della TV italiana la mia popolarità salì vertiginosamente e mi si offrirono moltissime opportunità professionali. Per far capire quando questo incontro sia stato importante per me posso dire che io sto a Costanzo quanto Brosio sta a Medjugorje."

Il successo l'ha cambiata?

"Mi reputo una persona coi piedi per terra. Non mi sono mai montato la testa e soprattutto sono sempre stato felice di ciò che avevo e di ciò che ero in ogni fase della mia vita. Non ho mai smesso di frequentare il bar e gli amici e neppure ho mai pensato di trasferirmi in grandi città. Quello che ho apprezzato è stato il risvolto economico del successo.

Si è tolto qualche sfizio?

"In realtà ho conqustato la tranquillità finanziaria e il non doversi preoccupare delle bollette o dell'affitto. Mi sono concesso il lusso di comprare una casa alle Cinque Terre e una barca, ho potuto mantenere i figli agli studi senza troppi sacrifici. Queste per me sono le cose importanti."

Cosa ne pensa delle criptovalute?

"Non ho rapporti con le nuove tecnologie, non me ne intendo, penso solo che perdiamo troppo tempo sui nostro smartphone, ne siamo troppo dipendenti e un giorno ne pagheremo le conseguenze."

Per lei dove risiede la vera ricchezza?

"Sicuramente la conoscenza è un elemento fondamentale per l'arricchimento personale. Dipende però anch'essa in buona parte dalla propria condizione economica. Chi vive più agiatamente ha possibilità di scelta, può accedere più facilmente alla conoscenza e all'istruzione di chi invece è costretto a sbarcare il lunario per sopravvivere e non può permettersi di studiare. La ricchezza e la libertà finanziaria determinano la possibilità di scelta, la miseria scelte non te le dà."

Il tempo è denaro, ma il denaro non può comprare il tempo. Cosa ne pensa?

"Penso che il denaro non possa acquistare il tempo, ma possa acquistare la qualità del tempo. Questo è un concetto molto importante."

Quali progetti ha per il futuro?

"Sono sempre in movimento, in questo periodo ho organizzato il bellissimo festival delle Cinque Terre,

intitolato "Un Mare di Discorsi". È stato un successo. Oltre che leggere continuo poi a scrivere, l'ultimo che ho pubblicato è "Storie Vere di un Mondo Immaginario", in cui racconto appunto le mie amatissime Cinque Terre."

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