Tra le grandi battaglie della minoranza Lgbt è impossibile non citare il cesso inclusivo. Da diversi anni, la galassia arcobaleno pretende i bagni gender neutral, destinati a chi non si sente né uomo né donna, oppure entrambi, o così via. Si tratta semplicemente dell’ennesima crociata ultra woke, che purtroppo sta trovando tanti sponsor. Dopo l’Australian Open, ecco Euro 2024: la competizione calcistica europea è diventata la prima a introdurre i servizi igienici neutri rispetto al genere.
I dieci stadi coinvolti nell’organizzazione del torneo sono stati dotati di questi bagni gender neutral, che fanno parte della strategia contro le discriminazioni della Uefa. Come evidenziato da Ecj, gli organizzatori dell’evento mirano ad “abbracciare le identità e le espressioni di genere come uno spettro che non si limita a un concetto binario”. “Euro 2024” è incentrato sulle persone e su una passione comune che unisce individui di età, background, nazionalità e abilità diverse”, si legge ancora nel report della Uefa sulla strategia ambientale, sociale e di governance.
La Uefa ha ribadito a più riprese di voler prevenire e combattere ogni forza di discriminazione e di razzismo, con l’obiettivo di garantire i diritti di tutti. Euro 2024, secondo l’organo, celebra“la diversità e l’inclusione”, garantendo che “tutti i gruppi sociali, le comunità e le minoranze possano farne parte”. Una presa di posizione netta, molto più ruspante rispetto ai Mondiali in Qatar, dove l’omosessualità continua a essere considerata illegale.
Molti esponenti della comunità Lgbt decisero di non prendere parte al torneo, sia per il rischio di ritorsioni, sia per quanto effettivamente accaduto nel Paese arabo, dove bandiere e stemmi arcobaleno sono stati banditi dagli stadi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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